Uno dei principali problemi nella convivenza uomo-gatto è rappresentato dalla differenza di abitudini di vita e dei ritmi ad esse correlate: l'uomo infatti è un animale diurno, mentre il gatto è indifferentemente diurno e notturno, in egual misura, ovvero non ha bisogno di alternare un giorno di attività ad una notte di sonno; ma può dormire o attivarsi di giorno come di notte.
Come possono allora coabitare queste due specie, senza disturbarsi?
Intanto diciamo subito che il gatto adatta e modella il suo ritmo, per quanto possibile, al ritmo degli umani nella misura in cui vi è costretto. Ecco quindi che nel momento in cui un gatto si appropria di una casa, nel caso in cui gli sia consentito di uscire liberamente e dunque può continuare a svolgere il suo ruolo di gatto libero, non ha alcun motivo di cambiare il suo ritmo e le sue abitudini. Al massimo verrà a mendicare all'ora dei pasti, nella speranza che qualche leccornia cada dalla tavola.
Inoltre per non essere disturbato dagli orari, per lui incomprensibili, dei suoi coabitanti umani, il gatto si mostrerà socievole quando essi sono abbordabili, per poi rendersi introvabile quando costoro rischiano di turbare il suo benessere, accarezzandolo e svegliandolo mentre sta dormendo, ad esempio.
Nel caso invece del gatto che vive unicamente all'interno di un appartamento e che ha dunque perso la sua libertà, esso dovrà compiere indubbiamente il maggior sforzo di adattamento ai ritmi dei suoi proprietari. Infatti questi ultimi non vedono di buon occhio che lui si svegli e miagoli alle 5 del mattino, che vaghi di notte e dorma quando essi sono svegli e desiderano giocare con lui o prodigarsi in attenzioni materne.
Se il gatto ha poi un ritmo circadiano differito di 12 ore rispetto a quello dei suoi proprietari, ossia se il gatto è sveglio quando i suoi proprietari dormono, questi avranno seri problemi, soprattutto se il gatto in questione miagola fra le 2 e le 5 del mattino, l'ora in cui le potenzialità fisiche, psichiche ed emotive dalla maggior parte degli umani sono al livello più basso.
Immaginate un gatto d'appartamento, solo in casa che, sin quando i proprietari sono assenti, non ha niente da fare tutto il giorno. Il gatto inizia a svegliarsi quando gli umani rientrano dal lavoro: questo infatti è il momento delle interazioni! Qualche ora più tardi, quando il gatto è ancora ben sveglio, i proprietari invece, affaticati dopo una lunga giornata di lavoro, si addormentano.
Il gatto allora tenterà di mordere loro le dita del piede o la mano, farà uno sprint attraversando la stanza, balzerà sul letto e sulle persone, vocalizzerà intensamente, e....tutto ciò fa muovere la gente! E' incredibile, ma è proprio così che il gatto raggiunge il suo scopo: ottiene infatti quell'interazione tanto desiderata. Le pantofole si mettono a volare, la gente grida, le orecchie fremono, le coperte si smuovono, agitandosi e talvolta accade persino che la ciotola si riempia di cibo!
Se poi in casa c'è più di una persona è quasi certo che almeno una di esse prenderà in braccio il gatto per coccolarlo e tentare di calmarlo, mentre l'altra cercherà invano di riaddormentarsi. Il gatto avrà così ottenuto un "universo" più ricco ed interessante, per cui di sicuro ci riproverà: il suo vero obiettivo infatti è quello di educare i suoi padroni e non si arrenderà finché non lo avrà
raggiunto!
Se il veterinario formula, in merito al gatto, una diagnosi di buona salute mentale, non vi resta che invertire i suoi ritmi circadiani.
Il consiglio è semplice in teoria: fornire al vostro gatto delle attività durante il giorno, ma in pratica come fare?
-Innanzitutto fate in modo che debba cercare il suo nutrimento: nascondete il cibo in luoghi differenti, in maniera che mimi la naturale attività di caccia: mettete alcune crocchette in un contenitore di plastica perforata che, mossa in continuazione dal gatto, lasci uscire le crocchette una alla volta, ad esempio.
-Poi cercate di giocare col vostro gatto il più spesso possibile, quando siete in casa. Ciò può comportare una riorganizzazione delle vostre serate, spegnendo la TV, rinunciando ad alcune uscite o riducendo il tempo dedicato alle letture preferite, per dedicare al gatto momenti di attività. Fabbricate voi stessi dei semplici giochi: ad esempio attaccate una piuma ad una cordicella, la cordicella a un bastone e avrete una canna da pesca per spronare il vostro gatto ad un inseguimento eccitante, facendolo stancare a dovere.
-Infine durante il giorno svegliate il vostro gatto quando sta dormendo e proponetegli un'attività interessante. Ogni gatto ha delle sue preferenze in merito. Cosa piace al vostro? Stuzzicatelo con qualcosa di appetitoso oppure proponetegli il suo gioco preferito. Dopotutto se il gatto vi sveglia la notte, perché non ripagarlo con la stessa moneta?
Occorre inoltre modificare i comportamenti del gatto durante la notte!
La tecnica più semplice sarebbe chiudere il gatto in cantina; però occorrerebbero due condizioni necessarie ed indispensabili: avere una cantina ed avere il cuore di chiudervi dentro il gatto!
La migliore tecnica educativa in realtà è quella di evitare di interagire (terapia dell'estinzione del comportamento indesiderato), cercando di non reagire affatto alle provocazioni notturne messe in atto dal vostro gatto.
Tuttavia la cosa non è affatto semplice, anche perché il gatto amplificherà esponenzialmente i suoi comportamenti per una decina di giorni, prima di cercarsi un'altra occupazione più interessante e divertente. Riuscireste a tenere duro per 10 notti di seguito?
In alternativa potreste punire il gatto con l'aiuto di un getto d'acqua, ma al buio non sarebbe molto efficace, rischiando oltretutto di bagnare il letto nel momento in cui si cercasse di punire il gatto che vi è salito sopra. E comunque va ricordato che la punizione da sola, senza cioè proporre un'alternativa, ridirigendo l'attività del gatto ogni volta, sarebbe totalmente inutile.
Ma soprattutto evitate di andare in collera; il gatto si spaventerebbe e romperebbe il legame affettivo con voi!
Non pensiate che tutte queste tecniche dimostrino la loro efficacia da un giorno all'altro; ma in una decina di giorni di applicazione il vostro gatto dovrebbe lasciarvi dormire.
Se desiderate invece sincronizzare i ritmi del gatto ai vostri in tempi rapidi, sappiate che esistono dei farmaci che possono aiutare in tal senso, ad esempio quelli che hanno un effetto regolatore sul sonno, oppure ci sono anche degli induttori del sonno (c.d. sonniferi); ma riserviamoli soltanto alle situazioni di effettiva necessità e soprattutto evitate tassativamente il "fai-da-te" e consultatevi sempre con un veterinario in questi casi.
A parte i disturbi della desincronizzazione dei ritmi tra uomo e gatto, ovvero il gatto che vive di notte ed impedisce al proprietario di dormire, i ritmi umani sono poco modificati dalla presenza del gatto. Ciò è uno dei motivi principali per cui il gatto è tanto apprezzato: le sue leggendarie autonomia ed indipendenza infatti consentono all'uomo di avere un animale da compagnia pur continuando a sentirsi libero.
Non c'è necessità infatti di fare uscire il gatto così come si fa invece con il cane: il gatto esce o fa ginnastica da solo, senza bisogno di essere accompagnato o sorvegliato. Non c'è nemmeno necessità di nutrirlo ad orari precisi, poiché la maggior parte dei gatti, quando ha l'alimento (secco) permanentemente a disposizione (ad libitum), si regola molto bene, assumendo solo le giuste quantità necessarie al suo mantenimento.
Non c'è necessità di assumere un cat sitter, poiché il gatto resta facilmente solo, anche per un intero week end (a patto di avere a disposizione cibo fresco e acqua pulita a sufficienza).
E per quanto riguarda le vacanze del proprietario, dato che il gatto non ha bisogno di vacanze, essendo sempre in vacanza, è sufficiente che un amico venga a dargli da mangiare e si intrattenga con lui per un po' di tempo, giocandoci e ovviamente pulendogli la lettiera, tre o quattro volte la settimana, affinché tutto proceda bene e il benessere dell'animale sia preservato.