venerdì 26 dicembre 2008

Intossicazione da Poinsettia o Stella di Natale

Visto il periodo natalizio, dal momento che in questi giorni le nostre case si sono riempite delle cosiddette Stelle di Natale o Poinsettie (nome scientifico: euphorbia pulcherrima), vorrei parlarvi di un'evenienza abbastanza comune per i nostri piccoli amici, ovvero l'intossicazione più o meno grave dovuta all'ingestione di parti di questa pianta ornamentale.
Questa bella pianta appariscente per i colori accesi che contraddistinguono le cinque brattee circondanti le piccole infiorescenze che si formano alla sommità dei suoi steli, appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, che si caratterizzano proprio per una linfa lattescente fortemente irritante.
Infatti è bene sapere che tutte le sue parti (foglie, stelo e linfa) contengono diverse sostanze tossiche rappresentate principalmente dagli esteri del forbolo, (su cui tra l'altro sono stati condotti vari studi riguardanti la cancerogenesi chimica), responsabili in caso di ingestione, di una grave irritazione dell'orofaringe e dell'esofago.
La Poinsettia nel passato è stata ritenuta generalmente molto tossica; ma in realtà in tempi recenti la ricerca ha smentito questa paura, perché sperimentalmente è stato visto che era impossibile dar luogo, in animali da laboratorio, ad un'intossicazione letale.
Le lesioni che determina l'ingestione di tutte le sue parti difatti sono più che altro delle lesioni aspecifiche, come testimonia la sintomatologia che ne deriva:
-tosse
-soffocamento e dispnea
-tremori
-crisi convulsive
-atassia
-conati di vomito
-scialorrea (ipersalivazione)
-strofinamento della bocca con le zampe
-crampi intestinali
-diarrea
-temporanea cecità
Per cui anche il trattamento, non esistendo antidoti, è prettamente sintomatico e di supporto.
In caso di ingestione si consiglia dunque l'uso di adsorbenti (come il carbone vegetale attivato), demulcenti gastrici e gastroprotettori o, in caso di sintomi respiratori, anche analettici che facilitino e stimolino appunto la respirazione resa difficoltosa dall'intossicazione.
Nel caso poi di vomito e diarrea imponenti si rende necessaria la reintegrazione degli elettroliti persi con l'apporto di una fluidoterapia endovena, onde correggere eventuali scompensi idroelettrolitici.
Infine, laddove possibile, è indicato lo svuotamento gastrico, tramite induzione del vomito o lavanda gastrica, seguiti sempre dalla somministrazione di carbone attivato e purganti.
Spero di non aver spaventato nessuno con questo post, ma vorrei fosse chiaro che purtroppo spesso, come per noi, anche per i nostri animali è frequente che in casa si nascondano insidie e pericoli, facilmente evitabili nel momento in cui si conoscano i rischi ad essi connessi.

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