venerdì 4 aprile 2008

I tipi planetari

Con questo post riprendo il sunto del libercolo della Morpurgo "Chi va dall'astrologa?".
Inizio parlando del significato dei tipi planetari, delineando a grandi linee cosa si intende appunto per tipo planetario, il tutto ovviamente mediato dalle parole della grande astrologa.

"Quando l'astrologia cominciava ad imporsi all'attenzione pubblica, parecchi anni fa, "indovinare" il segno natale era una specie di gioco di società e veniva considerato un test per mettere alla prova le capacità di un astrologo, professionista o dilettante che fosse. Questo vezzo ingenuo e primitivo va grazie a dio scomparendo perché il segno natale, seppur importantissimo, non basta per definire una persona e il suo comportamento, e un astrologo veramente esperto, dopo mezz'ora di conversazione anziché esclamare "Tu sei un Leone" giungerà alla conclusione, molto più sottile, che il suo interlocutore ha un Giove ultrastimolato, o un Plutone lesissimo, o una casa seconda così negativa da suggerirgli complessi di abbandono. E raramente sbaglia.
Il fatto che ogni segno sia dominato da 2 pianeti (che si dicono in domicilio, primario e base), analoghi ma non simili, e che ciascuno di essi si sposti poi (con l'esaltazione) in un terzo segno, crea delle combinazioni affascinanti che inducono però ad usare la prudenza prima di giungere a conclusioni frettolose.

Rimane tuttavia certo che, in fase preliminare e senza aver visto nemmeno il grafico natale, il bravo astrologo capisce già di avere di fronte un tipo di persona che si comporta in modo mercuriale, o venusiano o gioviale e sa regolarsi di conseguenza.
Per facilitare il colloquio e l'analisi, egli soddisferà con qualche elogio la vanità del consultante mercuriale, sarà affettuoso con il venusiano, lascerà che il gioviale dia libero sfogo alla sua loquacità."
Tutto ciò è fondamentale affinché si instauri un clima di reciproca intesa e fiducia che permetta l'approfondimento di osservazioni che spesso scendono nel personale e che quindi raramente si tenderebbe a condividere con un illustre sconosciuto...
"Circa la frequenza con cui questo o quel tipo planetario si reca dall'astrologo, è difficile stabilire una statistica.
In teoria, il saturnino sembrerebbe il più restio ad esporsi e a chiedere consigli, ma in pratica il desiderio di sottoporre i propri problemi alla logica zodiacale lo incuriosisce e lo attrae; di solito è il consultante più attento, che sa ascoltare e che se è rimasto soddisfatto, quando ritorna si porta dietro penna e taccuino per prendere appunti!
Il mercuriale è spesso simpatico e divertente, ma è da prendere con le molle: finge di aver capito, anche se in realtà capisce solo ciò che gli interessa e gli fa comodo, tentando di stabilire un rapporto d'amicizia con l'astrologo per rendere più facile lo scambio di pettegolezzi e carpire segreti.
Di solito il venusiano chiede un appuntamento quando è in crisi e il gioviale quando è euforico.
Il primo va consolato e incoraggiato, il secondo va frenato nei suoi eccessivi entusiasmi.
Il marziano e il plutonico sono entrambi difficili, perché tendono all'impazienza e a volte addirittura alla violenza, nel senso che reagiscono spesso in modo anomalo offendendosi in certi casi durante l'interpretazione, o infiammandosi altre volte, all'idea di poter affrontare un rivale o concorrente con pugno di ferro. Meglio usare con loro un linguaggio misurato e ben calibrato a seconda delle circostanze.
L'uraniano e il nettuniano sono due tipi diametralmente opposti: il primo bada al concreto, per lui contano solo i fatti, i risultati, le buone occasioni da sfruttare; il secondo vive come in un sogno, stenta a prendere contatto con la realtà e nei momenti difficili cerca scampo nella fantasia.
In entrambi i casi l'approccio deve essere molto prudente, perché certe persone perderebbero sicurezza e gioia di vivere se indotte a meditare su concetti astratti, mentre invece i sogni, sebbene irreali, sono l'unica cosa che renda piacevole la vita a chi non riesca a inserirvisi in modo attivo."

Questo schema dei comportamenti planetari è ovviamente generico e dunque limitativo; nel corso dell'esercizio professionale l'astrologo scopre presto tutte le variazioni che possono essere determinate dagli intrecci e dalle combinazioni dei singoli elementi, ma è comunque utile tracciare delle linee guida fondamentali, che prenderemo in esame coi prossimi post relativi all'argomento.

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