Inviterei pertanto tutti a presenziare con la propria adesione a questa encomiabile iniziativa volta a combattere una vera e propria piaga che è la tratta dei cuccioli importati per lo più illegalmente, ma spesso anche tramite canali cosiddetti ufficiali.
Purtroppo infatti, come fa notare la stessa LAV:
Purtroppo infatti, come fa notare la stessa LAV:
- Un cucciolo straniero "vale" fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano. Un esempio: un cane di razza - di origine ungherese - può essere venduto a 200 euro. Lo stesso cane - diventato 'italiano' - verrà venduto per un prezzo compreso tra i 500 e i 1500 Euro.
- I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere 'fabbriche di cuccioli'. Si tratta di strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere. Una volta raggiunti i 30–40 giorni d'età, i piccoli sono ammassati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Paese. Viaggiano soprattutto di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni o borse.
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In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario. L’assistenza veterinaria rappresenta infatti un costo in più. E si va al risparmio... Il precoce distacco dalla madre causa ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute. Alcuni non superano lo sforzo del viaggio. Altri muoiono pochi giorni dopo essere stati venduti in Italia.
Per facilitarvi il compito di individuare la piazza più vicina vi pregherei di consultare il seguente link : http://www.lav.it/index.php?id=1113 dove sono rilevabili, regione per regione, i siti di localizzazione dei banchetti per la firma della petizione in questione.
Ma per chi non può recarvisi materialmente di persona c'è anche la possibilità di sottoscrivere tale petizione on line, inviando, una volta compilato, l'apposito modulo che troverete cliccando qui di seguito: http://www.lav.it/index.php?id=1114.
Non dobbiamo dimenticare infatti che l'Italia e altri paesi europei come la Spagna, la Francia e il Belgio sono il punto di arrivo di migliaia di cuccioli di cane e gatto provenienti dai Paesi dell'Est, in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, importati in modo truffaldino falsificando documenti, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all'acquirente.
Un vero e proprio business insomma che movimenta circa 300 milioni di euro all'anno!
A tal proposito la LAV ha pubblicato un dossier-denuncia molto interessante sull'argomento, che inviterei tutti a consultare per rendersi conto delle dimensioni e della gravità di tale piaga.
Come ho già denunciato in altri post precedenti sull'argomento, purtroppo i principali committenti sono proprio negozianti ed allevatori italiani senza scrupoli: questi infatti mostrano agli ignari acquirenti finali presunti madri e padri ''made in Italy'' e propongono anche il pedigree a pagamento, quindi falso come la restante documentazione che accompagna i cuccioli.
Si tratta pertanto di una vera e propria truffa che oltre alle conseguenze pietose sulla vita dei poveri oggetti di tale commercio, non è tra l'altro scevra da pericolosi rischi per la salute pubblica, in quanto non va dimenticato che esiste la possibilità di reintrodurre, attraverso tali canali , malattie ormai scomparse e pericolose anche per l’uomo, come la rabbia, endemica in molti Paesi dell’Est europeo. Spesso, infatti, l’antirabbica (unica vaccinazione obbligatoria) non è praticata o è inefficace, perché praticata troppo precocemente.
La cosa triste è che ancora oggi non esistono controlli seri e soprattutto adeguati strumenti normativi per contrastare efficacemente questo fenomeno.
Speriamo pertanto che tale iniziativa produca presto i suoi effetti e che sensibilizzi tutti quanti sull'importanza di fermare al più presto questa vergogna, affinché più nessuno possa dire: "Non lo sapevo".
Ma per chi non può recarvisi materialmente di persona c'è anche la possibilità di sottoscrivere tale petizione on line, inviando, una volta compilato, l'apposito modulo che troverete cliccando qui di seguito: http://www.lav.it/index.php?id=1114.
Non dobbiamo dimenticare infatti che l'Italia e altri paesi europei come la Spagna, la Francia e il Belgio sono il punto di arrivo di migliaia di cuccioli di cane e gatto provenienti dai Paesi dell'Est, in particolare da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, importati in modo truffaldino falsificando documenti, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all'acquirente.
Un vero e proprio business insomma che movimenta circa 300 milioni di euro all'anno!
A tal proposito la LAV ha pubblicato un dossier-denuncia molto interessante sull'argomento, che inviterei tutti a consultare per rendersi conto delle dimensioni e della gravità di tale piaga.
Come ho già denunciato in altri post precedenti sull'argomento, purtroppo i principali committenti sono proprio negozianti ed allevatori italiani senza scrupoli: questi infatti mostrano agli ignari acquirenti finali presunti madri e padri ''made in Italy'' e propongono anche il pedigree a pagamento, quindi falso come la restante documentazione che accompagna i cuccioli.
Si tratta pertanto di una vera e propria truffa che oltre alle conseguenze pietose sulla vita dei poveri oggetti di tale commercio, non è tra l'altro scevra da pericolosi rischi per la salute pubblica, in quanto non va dimenticato che esiste la possibilità di reintrodurre, attraverso tali canali , malattie ormai scomparse e pericolose anche per l’uomo, come la rabbia, endemica in molti Paesi dell’Est europeo. Spesso, infatti, l’antirabbica (unica vaccinazione obbligatoria) non è praticata o è inefficace, perché praticata troppo precocemente.
La cosa triste è che ancora oggi non esistono controlli seri e soprattutto adeguati strumenti normativi per contrastare efficacemente questo fenomeno.
Speriamo pertanto che tale iniziativa produca presto i suoi effetti e che sensibilizzi tutti quanti sull'importanza di fermare al più presto questa vergogna, affinché più nessuno possa dire: "Non lo sapevo".
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