domenica 23 novembre 2008

CONSIGLI PRATICI PER UNA CORRETTA GESTIONE DEL CUCCIOLO APPENA ADOTTATO

In questa occasione vorrei fornire dei consigli pratici per la corretta gestione del cucciolo appena adottato, anche perché molti proprietari si trovano spesso ad avere a che fare con situazioni impreviste o sconosciute, e perciò tendono facilmente a commettere degli errori che rischiano di pesare anche in seguito sul rapporto col proprio cane.
Ricordiamo infatti che il cucciolo ha appena dovuto affrontare il distacco dalla mamma e dai fratellini, dunque un vero e proprio trauma, pertanto parte già svantaggiato e con un carico di stress notevole sulle sue spalle a cui si aggiunge la necessità di adattarsi in tempi brevi alla nuova situazione ambientale ed alimentare, oltre che ad un vero e proprio nuovo modo di comunicare, senza contare che proprio in questo periodo stanno venendo meno gli anticorpi circolanti derivanti dalla madre, e dunque si trova più esposto anche ad eventuali patologie infettive.
Ovviamente non pretendo di essere esaustivo su un tale argomento, perché mi rendo conto che gli aspetti da considerare in relazione alla fase di integrazione e di ambientamento del cucciolo nella nuova famiglia adottiva sono davvero molteplici ed è impossibile riuscire a trattarli tutti in uno spazio così ridotto, ma almeno tenterò di esaminare quelli principali, relativi al comportamento, aiutato dall'enorme lavoro svolto da due insigni colleghi comportamentalisti, quali Raimondo Colangeli e Sabrina Giussani, ricorrendo proprio al loro testo di Medicina Comportamentale.
Vediamo dunque di stilare una serie di punti da tener presenti:
  • Utilizzare, almeno nelle prime quattro settimane successive all'adozione, i feromoni di appagamento di sintesi (D.A.P.). In questo modo il cucciolo supererà più facilmente lo stress dovuto alla separazione dalla madre, al cambiamento di ambiente e alla presenza di una nuova famiglia. Il messaggio trasmesso sarà: "va tutto bene, la mamma è qui."
  • Permettere al cucciolo, almeno durante le prime notti, di dormire nella camera dei proprietari (in una cesta), poiché potrebbe piangere ed abbaiare, a causa dell'improvviso allontanamento di tutti i membri del gruppo famigliare. In questo modo, rassicurato dalla percezione del respiro dei nuovi genitori adottivi, il cucciolo dormirà tutta la notte e riuscirà a trattenere più facilmente urine e feci sino al mattino successivo (se isolato dal gruppo invece si sveglierà di frequente ed evacuerà ad ogni risveglio). Anche qui l'uso di feromoni di appagamento favorirà un sonno più tranquillo.
  • Somministrare al cucciolo almeno tre pasti al giorno: la ciotola dovrà essere messa a disposizione al termine della colazione, del pranzo e della cena dei proprietari, e lasciata in sede al massimo per 20 minuti, al termine dei quali andrà rimossa (anche se ancora mezza piena) e ripresentata solo al pasto successivo.
  • Per incoraggiare le evacuazioni nell'ambiente esterno, è necessario condurre il cucciolo in passeggiata più volte al giorno (dopo ogni pasto, al risveglio dai sonnellini e dopo un gioco prolungato), ricompensando ogni evacuazione correttamente eseguita. Da questo punto di vista bisogna ricordare che il cucciolo, fino al quarto mese di vita, non è in grado di trattenere le deiezioni! Si sconsiglia invece l'uso di giornali o altri substrati in casa, perché altrimenti potrebbe crearsi un doppio apprendimento e il cucciolo si sentirebbe autorizzato di conseguenza a continuare ad evacuare in casa anche in seguito.
  • Condurre il cucciolo in passeggiata in città e in campagna anche se il programma vaccinale non è ancora terminato. Ovviamente cercando di evitare le zone frequentate da un gran numero di cani, per ridurre il rischio di trasmissione di malattie virali e batteriche.
  • Visitare almeno due volte alla settimana un luogo molto rumoroso e frequentato da molte persone (come ad esempio una stazione ferroviaria o un mercato o il centro cittadino di sabato pomeriggio) per abituare il cucciolo a tali situazioni, in modo che da adulto non si spaventi senza motivo.
  • Incoraggiare il cucciolo ad avvicinarsi ad altri cani (di qualsiasi taglia, età e sesso) e ad interagire con loro. Così facendo lo si aiuta a perfezionare la comunicazione tra cospecifici e soprattutto i rituali sociali, in particolar modo se le interazioni avvengono in libertà (ad esempio in un parco).
  • Favorire il contatto tra cucciolo ed esseri umani (anche qui di qualsiasi età, razza e sesso) per lo stesso motivo visto sopra.
  • L'apprendimento del cucciolo avviene grazie all'uso di premi (carezze, voce dolce, cibo) e delle punizioni, che però riproducano il comportamento materno (ad esempio la compressione della mano sulla collottola, fino all'ottenimento del rilassamento del cucciolo).
  • Il premio deve essere somministrato puntualmente al termine dell'azione desiderata (come ad esempio l'emissione in ambiente esterno di feci e/o urine, l'avvicinamento in risposta al richiamo, ecc.) La punizione deve essere inferta durante l'azione indesiderata (mai a posteriori) e...interrotta, appena il cucciolo assume la postura di sottomissione (a pancia all'aria, sdraiato su un fianco, acquattato a terra).
  • Va ricordato infatti che un cane non riesce a collegare un premio o una punizione con un'azione effettuata in precedenza, tramite un meccanismo di causa/effetto.
  • Infine per favorire l'avvicinamento del cucciolo quando chiamato, è necessario accucciarsi e usare un tono di voce gradevole, dolce e suadente e appena arriva va ricompensato. Infatti il cucciolo non sa all'inizio né che deve venire quando chiamato, né che deve arrivare al primo richiamo...pertanto sgridarlo, se dovesse ritardare, significa punire il cucciolo che si è avvicinato al proprietario. Come conseguenza otterremmo che ad ogni richiamo tenderà ad allontanarsi sempre di più.

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