domenica 8 marzo 2009

Il Rene Policistico del gatto

Il rene policistico è una condizione patologica congenita, caratterizzata dalla presenza nel parenchima renale di numerose cisti, osservata in molte specie animali, di solito diagnosticata tramite un'ecografia e costituisce una malattia ereditaria molto diffusa soprattutto tra i gatti a pelo lungo e particolarmente frequente nel Persiano, dove evolve, specie se bilaterale, progressivamente verso un'insufficienza renale cronica.
A livello macroscopico il rene policistico porta ad un aumento del volume dell'organo: le cisti infatti possono essere di differenti dimensioni (da 1 mm a 1 cm) e disseminate su tutta la superficie del rene.
In sezione le cisti invadono la corticale, la midollare e la papilla.
Nel gatto Persiano inoltre non è infrequente che alle lesioni cistiche renali si possano aggiungere anche lesioni cistiche epatiche (di solito localizzate lungo le vie biliari o nel parenchima), polmonari e pancreatiche.
L'insieme di questo quadro prende allora il nome di
malattia policistica, conosciuta anche nell'uomo, dove il carattere autosomico dominante (forma adulta) o recessivo (forma infantile) è perfettamente dimostrato.
In associazione col Rene Policistico sono state riscontrate altre anomalie congenite ed in particolare l'ernia diaframmatica, dovuta ad una malformazione del diaframma che esita pertanto in una comunicazione tra cavità toracica e cavità addominale con passaggio di organi addominali in cavità toracica.
Nel gatto sembra che il Rene Policistico sia collegato alle forme autosomiche dominanti umane.
Di solito i segni clinici associati a questa anomalia sono poco specifici.
Il soggetto viene spesso portato per anoressia, affaticabilità, disidratazione e dimagramento; più tardi compaiono poliuria-polidipsia e disturbi digestivi (vomito e diarrea), che di fatto sono causati dall'evoluzione parallela di un'insufficienza renale cronica associata allo sviluppo delle cisti, che a poco a poco comprimono il parenchima renale causandone la distruzione.
A volte ai sintomi sopra elencati si aggiunge ematuria (urinazione emorragica).
Alla palpazione addominale si può generalmente apprezzare un aumento di volume di uno o di entrambi i reni colpiti: questo aumento di dimensioni è accompagnato altresì da un'irregolarità della superficie, che appare bitorzoluta.
Per quanto riguarda i riscontri a livello biologico diciamo subito che non esiste alcun segno specifico che di questa patologia: se l' insufficienza renale si è già instaurata si noterà aumento di Urea, Creatinina e Fosforo ematici; per contro la kaliemia e la riserva alcalina sono generalmente diminuite.
Il peso specifico delle urine è diminuito solo in caso di insufficienza renale avanzata (valore uguale o inferiore a 1.015) e contemporaneamente, con l'emocromo, si può registrare un'anemia scarsamente o affatto rigenerativa.

Da tutto ciò si deduce che la diagnosi di Rene Policistico non può essere formulata con il solo esame clinico, ma può essere ipotizzata in considerazione di queste 3 situazioni:
  1. un reperto anomalo alla palpazione dei reni, che mostra un aumento del loro volume e/o un'irregolarità della loro superficie
  2. l'esistenza di un'insufficienza renale cronica
  3. un'ematuria senza disuria (difficoltà ad urinare)
Attualmente la diagnosi di certezza viene effettuata grazie alla realizzazione di un'ecografia renale.
Le immagini di cisti renali infatti sono molto caratteristiche: si osservano cavità anecogene di grandezza variabile nel parenchima renale e soprattutto nella corticale del rene.

In alcuni casi il contenuto delle cisti sembra eterogeneo e particolato: si tratta allora di cisti infettate, con un contenuto purulento oppure ematico.
Infine nel parenchima renale possono comparire calcificazioni, sotto forma di zone iperecogene, accompagnate da coni d'ombra: si tratta di calcificazioni localizzate.
In tutti i casi, l'ecografia dei reni deve essere completata da un'ecografia addominale in cui si indaghino anche il fegato ed il pancreas, per individuare l'eventuale presenza di cisti anche in questi organi o anomalie del diaframma.
Per quanto riguarda la prognosi purtroppo questa rimane sempre estremamente riservata, tenuto conto della sua evoluzione verso un'insufficienza renale cronica.

La terapia è soltanto palliativa: si tratta fondamentalmente di rallentare l'evoluzione verso l'insufficienza renale o curare quest'ultima, se già presente.
La cosa importante è esaminare ecograficamente i fratelli o i genitori dei gatti colpiti, perché potrebbero essere affetti da una forma asintomatica o subclinica della malattia.
Il riconoscimento precoce della condizione patologica permetterebbe di avviare subito la terapia di sostegno alla funzione renale.
Inoltre i gatti colpiti andrebbero esclusi immediatamente dalla riproduzione, proprio per il carattere ereditario della malattia che penalizzerebbe altrimenti la discendenza.

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