Con l'evoluzione culturale ed il miglioramento delle condizioni di vita dei proprietari anche il miglior amico dell'uomo ha potuto usufruire di tale benessere che si è tradotto, grazie ai progressi della medicina veterinaria, a un'alimentazione corretta e al miglioramento delle condizioni igieniche, in un prolungamento delle aspettative di vita e soprattutto della sua qualità, per cui oggigiorno una nuova branca del sapere arricchisce le nostre conoscenze sui nostri amici a quattrozampe: la geriatria veterinaria.
Ma quali sono i sintomi che ci parlano di invecchiamento nei nostri cani e come si riconoscono?
I problemi comunemente riportati dai proprietari, perché sono quelli che maggiormente colpiscono l'attenzione, interessano per lo più cambiamenti nella vita di relazione del loro beniamino e comprendono:
-calo dell’attenzione e diminuzione dell’attività fisica (il cane passa molto più tempo dormendo e diventa inevitabilmente più sedentario),
-incapacità a salire e scendere le scale,
-tendenza a smarrirsi e perdita di orientamento,
-disturbi del ciclo sonno/veglia.
I cani colpiti spesso mostrano disorientamento, ad esempio perdendosi nelle vicinanze della loro abitazione o perdendo la capacità di usare una via di accesso che hanno usato per anni, nonostante una capacità sensoriale intatta.
Analogamente, alcuni soggetti perdono la capacità di salire e scendere normalmente le scale , anche in assenza di disturbi muscolo-scheletrici o visivi.
I disturbi del ciclo sonno/veglia sono i più problematici per i proprietari, quando ad esempio il cane sveglia ripetutamente il padrone durante la notte, specialmente con vocalizzazioni persistenti.
Altri cani diventano agitati o mostrano intensa tendenza al moto, che può peggiorare di notte.
Altri ancora sviluppano un ciclo alterato, per cui dormono durante il giorno mentre sono attivi ed irrequieti durante la notte.
Alcuni cani sviluppano incontinenza urinaria e/o fecale in assenza di disturbi urogenitali o sistemici, e questo si manifesta al proprietario con la perdita delle modalità di eliminazione insegnate.
Molti proprietari riferiscono che il loro cane è molto meno interattivo con loro, e risponde con molto minor entusiasmo ai saluti; alcuni soggetti apparentemente non riconoscono più il loro nome o le persone familiari.
In base agli studi più recenti sull'invecchiamento cerebrale del cane, si possono sintetizzare quattro linee di evidenze:
a)-Il cane anziano sviluppa molti aspetti neuropatologici simili a quelli osservati nell’invecchiamento cerebrale umano, come le placche senili, modificazioni cerebrovascolari ed alterazioni neuronali.
b)-La Medicina Veterinaria ha identificato una sindrome clinica caratterizzata da disturbi cognitivi correlati all’invecchiamento, come perdita dell’orientamento, dell’attenzione e disturbi del sonno.
c)-I test neuropsicologici sulle funzioni cognitive rivelano disfunzioni relative a diversi tipi di attività cognitive nel cane anziano.
d)-Infine, il livello di accumulo di proteina ß-amiloide è correlato al grado di disfunzione cognitiva in test basati sulle capacità di conoscenza nel cane anziano.
Inoltre, come nell'uomo, con l'invecchiamento il cane è soggetto a una riduzione delle funzioni metaboliche e conseguente diminuzione del fabbisogno energetico, disidratazione dei tessuti, diminuzione del potere termoregolatore e tendenza al sovrappeso.
Il sistema immunitario, poi, diminuisce la sua efficienza rendendo l'animale maggiormente predisposto a malattie di origine virale.
La cute si modifica perdendo elasticità, il pelo si dirada e perde morbidezza, i tumori cutanei diventano più frequenti.
La funzionalità epatica diminuisce, e anche l'apparato respiratorio subisce modificazioni, come l'apparato cardiocircolatorio.
L'apparato muscolo-scheletrico è sicuramente - e ciò è facilmente riscontrabile anche a occhio nudo - quello che subisce i danni più evidenti.
Le masse muscolari, infatti, si riducono, e la diminuzione funzionale può, a un esame più attento, rivelare un'atrofia delle fibre muscolari.
Molto spesso questa diminuzione è dovuta alla riduzione del movimento: il cane anziano di solito è poco motivato e la solita passeggiata quotidiana diventa faticosa, il proprietario non riesce a stimolare l'animale e si lascia impietosire dalla pigrizia del proprio cane riducendo sempre più le passeggiate ai brevi tratti necessari solo per espletare le funzioni fisiologiche.
Le patologie del sistema nervoso, nel cane anziano, sono caratterizzate prevalentemente da affezioni degenerative (come riportato sopra), disturbi vascolari e tumori.
L'invecchiamento delle cartilagini comporta, invece, importanti modificazioni dello scheletro: l'artrosi, la lassità del tessuto muscolare e la perdita di elasticità della lamina ossea possono aumentare le sollecitazioni meccaniche a danno delle articolazioni.
La funzionalità renale perde progressivamente il suo potere.
Il nostro compito allora diventa principalmente quello di comprendere tutti questi cambiamenti in atto, assecondandoli laddove non si può fare altro, oppure correndo ai ripari per tempo, prevenendo le conseguenze di un deterioramento progressivo di alcuni apparati, attraverso l'uso di farmaci mirati, uno stile di vita e un'alimentazione adeguati ai mutati fabbisogni dell'organismo, aiutandoci con appositi integratori e una corretta gestione dell'attività fisica, supportata da ausili fisioterapici in centri specialistici, quando i farmaci da soli non sono sufficienti.
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