lunedì 11 agosto 2008

Sbadigli ed empatia cane-uomo

La scuola di psicologia dell'università di Birkbeck (Londra) ha condotto il primo studio al mondo teso a dimostrare le capacità empatiche del cane domestico (Canis familiaris) nei confronti dell'uomo, dimostrando la contagiosità dello sbadiglio umano per questa specie.
Lo studio, «Dogs catch human yawns», è stato pubblicato nell'ultimo numero della rivista scientifica «Biology Letters» della britannica Royal Society.
Se lo sbadiglio è diffuso tra i vertebrati, quello contagioso era stato documentato finora solo tra poche specie, come appunto l'uomo, ma anche tra molti primati come gli scimpanzé, i macachi e gli orango tango.
Ora però è stato dimostrato che l' «effetto-contagio» in caso di sbadiglio non esiste soltanto tra gli umani e i primati, ma anche in altre specie ed in particolare il cane, afferma in sostanza Atsushi Senju, lo psicologo che ha coordinato l'esperimento.
Il lavoro infatti ha coinvolto 29 cani (12 femmine e 17 maschi) appartenenti a 15 razze differenti in cui è stato suscitato uno sbadiglio semplicemente attirandone l'attenzione e mostrando loro una persona che presentava tutta la sequenza mimica dello sbadigliare, ottenendo in risposta da 21 di loro lo stesso comportamento indotto per imitazione, il che dimostrerebbe appunto una rudimentale forma di empatia tra le due specie.
Nell'esperimento sono state riprodotte due diverse situazioni: nella prima (A), l'individuo prescelto chiamava l'animale (che non conosceva) col suo nome e, una volta ottenuta l'attenzione del cagnolino, sbadigliava; nella seconda(B), alla stessa procedura seguiva la semplice apertura e chiusura della bocca, senza l'espressione tipica di chi invece sbadiglia e senza emettere il classico suono, come si vede dalle due sequenze riportate nell'immagine sottostante:
Questo perchè gli scienziati si volevano assicurare che il cane non rispondesse al solo movimento della bocca, ma a una vera e propria espressione di stanchezza o stress.
Ecco la tabella che riporta i risultati di tale studio:

ESM Table 1. Age, Breed, Sex, Order of stimulus presentation, and Total number of yawns observed in the yawning condition. (Età, Razza, Sesso, Ordine di presentazione dello stimolo, e Numero Totale di sbadigli osservati nella condizione dello sbadigliare).

ID

Age (years)

Breed (sex) 1)

Order 2)

Number of yawns in yawning condition 3)

1

5

Collie Cross (M)

2

1

2

8

Border Collie (M)

2

5

3

7

Yorkshire Terrier (M)

1

1

4

4

Doberman (F)

2

1

5

5

Doberman (F)

1

2

6

15

Jack Russell & Corgi (M)

2

0

7

7

Yorkshire Terrier (F)

2

0

8

15

Bichon Frisee (M)

2

1

9

8

Mini Wire Hair Dachshund (M)

1

2

10

5

Jack Russell & Collie (M)

2

1

11

9

Border Collie & Labrador (F)

2

1

12

8

Dalmatian (M)

1

1

13

5

Weimaraner (F)

1

0

14

9

Labrador (F)

1

4

15

7

West Highland White Terri (F)

2

0

16

7

Border Terrier (F)

1

2

17

3

Border Terrier (M)

2

1

18

12

Shih Tzu (F)

1

0

19

4

Labrador Cross (M)

2

3

20

6

Alsatian Cross (M)

2

1

21

11

Mixed Belgian Shepard (F)

1

2

22

3

Dachshund (M)

2

0

23

15

Staffordshire Bull Terrie (F)

2

4

24

7

Labrador (M)

1

3

25

4

Greyhound (M)

2

1

26

12

Coker Spaniel (M)

2

0

27

6

Standard Wire Haired Dachshund (M)

2

2

28

3

Standard Wire Haired Dachshund (M)

1

1

29

2

Great Dane (F)

2

0

1) F: femmina; M: maschio; 2) 1: sequenza di sbadigliamento vero (A), 2: sequenza di controllo (B); 3) Nessuno sbadiglio è stato osservato nella sequenza di controllo o durante l'intervallo tra le due.
La maggior parte dei cani testati (21 su 29) ha risposto dunque sbadigliando quando l'estraneo di fronte a loro sbadigliava.
Al contrario, nessuno dei animali lo faceva davanti a una persona che apriva e chiudeva solamente la bocca.
Nell'esperimento, durato complessivamente cinque minuti, i cani «contagiati» sbadigliavano in media per due volte e in un intervallo di tempo di quasi 100 secondi.
Stando ai ricercatori dunque il cane possiede una straordinaria capacità di «leggere» la comunicazione umana.
Ma ci siamo mai chiesti cos'è davvero quest'azione che noi stessi compiamo quasi 220 mila volte nell’arco della vita, cioè 7-8 volte al giorno?
Bastano circa sei secondi per fare uno sbadiglio. Eppure i movimenti che interessano l’apparato respiratorio (e non solo) sono complessi: tutto inizia con un’inspirazione molto profonda che dilata la faringe, la laringe e il torace e che porta il diaframma ad abbassarsi e la lingua a retroflettersi. I muscoli dilatatori delle labbra spalancano la bocca, le narici si dilatano, le palpebre si stringono fino quasi a chiudersi e le sopracciglia si sollevano. Solo quando i polmoni sono al massimo della loro capacità, si inizia ad espirare lentamente, talvolta stiracchiando le braccia ed emettendo un suono profondo.
Vedere altre persone che sbadigliano, anche "in foto", oppure semplicemente sentir parlare di sbadigli può stimolare il bisogno di farlo. Ma perché? È solo suggestione? Probabilmente no. Esistono infatti alcuni comportamenti che in psicologia vengono detti di “imitazione immediata”, comportamenti cioè che portano il soggetto a riprodurre automaticamente il comportamento osservato nell’altro.
Il sorriso, alcuni movimenti del capo, certi tic fanno parte di questa categoria.
Lo sbadiglio, però, in fatto di “contagiosità”, è il primo della classe e a quanto pare ora è stato dimostrato che anche per la specie a noi più cara, il cane, è la stessa cosa.

Secondo gli scienziati, per capire questo fenomeno bisogna andare indietro nella storia dell'evoluzione, quando i primi uomini vivevano in gruppi e la difesa dagli attacchi esterni richiedeva un’attenzione costante e reciproca tra gli individui.
Lo sbadiglio, destinato a mantenere acceso lo stato di vigilanza, doveva pertanto essere “condiviso” da tutti.

Gli antropologi hanno anche dimostrato come tra i primati lo sbadiglio dopo una disputa segnala ai membri del gruppo che questa si è risolta.

Ricordiamo che l'organizzazione sociale del cane che tende a raccogliersi in branco richiama molto da vicino la nostra organizzazione sociale di tipo famigliare o in gruppi, per aumentare le possibilità di sopravvivenza e le disponibilità di risorse oltre alla loro gestione.

Inoltre per molti mammiferi lo sbadiglio può funzionare anche da “sincronizzatore” dei cicli sonno/veglia della comunità. In particolare, lo sbadiglio di un maschio dominante può anche indicare al gruppo che è ora andare a dormire.
Ma per noi, che non viviamo più in branco, il significato sociale dello sbadiglio si è evoluto.

«Spesso le persone non riescono a "verbalizzare" la rabbia, la noia o il disappunto per il proprio interlocutore», spiega Walter Smitson, professore di psichiatria presso l’Università di Cincinnati (Usa). «In quei casi è lo sbadiglio a parlare per noi, funzionando così da strategia passiva-aggressiva di espressione dell’ostilità».
Insomma, quando non riusciamo o non vogliamo sbilanciarci, è il nostro corpo che lo fa attraverso una strategia decisamente atavica.
Ecco perché tendiamo a camuffare lo sbadiglio con le mani o tenendo chiusa la bocca: capiamo il significato dello sbadiglio e lo controlliamo.
Questo spiegherebbe anche perché le donne sbadigliano meno degli uomini: li camuffano meglio perché sono generalmente più consce dell’importanza delle relazioni sociali.

Ma se è vero che dal 45 fino al 60 per cento delle persone si fanno contagiare in media da uno sbadiglio, e fra gli scimpanzé oltre il 30%, per quale motivo il miglior amico dell'uomo si lascia influenzare così tanto?
Esistono parecchie tesi contrastanti.
Da un lato, scrivono gli autori della ricerca ed i suoi colleghi, potrebbe essere una sorta di facoltà di immedesimazione: i cani addomesticati possono infatti recepire le indicazioni sociali e comunicative dell'uomo, come per esempio, gli sguardi o i cenni col dito.
Un'altra spiegazione farebbe riferimento a un metodo di riduzione dello stress – già dimostrato tra i macachi.
Ovviamente la completa e corretta interpretazione del fenomeno richiederebbe ulteriori studi, più approfonditi ed articolati, che si spera vengano condotti in un futuro non troppo lontano, affinché ci rivelino la spiegazione di questo curioso dato iniziale.

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