sabato 12 settembre 2009

Astrologia: biografia e tema natale di Maurice Chevalier

Per l'aggiornamento astrologico, oggi parlerò della biografia di Maurice Chevalier, famoso cantante ed attore del secolo scorso, celeberrimo interprete francese di musical cinematografici negli anni venti e trenta, definibile come una sorta di Fred Astaire d'Oltralpe.
In realtà iniziò esibendosi assieme al fratello maggiore in un circo come acrobata, ma in seguito ad un incidente fu costretto ad abbandonare la carriera circense, e fu così che all'età di appena 11 anni iniziò a guadagnare i primi franchi come cantante! A 13 anni durante un'esibizione gratuita in un café un noto attore di teatro lo notò e gli suggerì di presentarsi ad un provino per un musical locale. Non se lo fece ripetere due volte: si presentò ed ottenne la parte, dando inizio così alla sua straordinaria carriera.
Nacque, ultimo di nove figli, il 12 settembre del 1888, a Parigi, con un modesto Sole isolato nel segno della Vergine, riscattato però dalla presenza di un importante ed ambizioso Ascendente Leone, che sicuramente lo ha spinto a scegliere una carriera sotto i riflettori.
La contemporanea presenza di un Saturno in prima poi ha sicuramente portato Maurice ad una instancabile e continua autoanalisi, donandogli altresì di fondo una inflessibilità ed un'ostinazione nel perseguire le sue mete che lo hanno portato al meritato successo.
Il Sole, pur essendo nello schivo segno della Vergine, si trova in seconda casa, il che unito alla splendente Luna/Sagittario in quinta casa in magnifico trigono a quel Saturno/Leone in prima, determina una fortissima propensione a coltivare la propria immagine, facendone il centro della propria professione (attore e cantante appunto), in questo caso dunque azzeccatissima, dal momento che alla fine riuscirà grazie ad essa a conquistare quella necessaria sicurezza di cui il carattere del nostro aveva un estremo bisogno per vivere con tranquillità e senza pensieri la propria vita, protetto da scossoni ed incertezze economiche.
Certo non si può dire che la sua vita sia stata facile, anzi a partire dalla sua infanzia si rivelò subito difficile, a conferma delle lesioni della sua Luna (pianeta che corrisponde a questa età della vita) e dei suoi pianeti lesi in quarta casa (la famiglia).
Come vuole infatti il suo Sole di nascita egli proveniva da una famiglia modesta: la madre, Josephine, era una merlettaia ed il padre Victor, alcolizzato, faceva l'imbianchino, ma non aveva un impiego stabile e per di più abbandonò la famiglia quando il nostro aveva solo 8 anni, (l'assenza della figura paterna è indicata dalla presenza del Sole in seconda casa e per di più senza aspetti, che spesso denota un padre poco soddisfacente o interessato unicamente alle questioni materiali).
Per cui, come i fratelli maggiori, anch'egli dovette lasciare la scuola precocemente per portare qualcosa a casa grazie a lavoretti saltuari: inizialmente, per un periodo, come acrobata in un circo, poi come apprendista incisore, quindi come carpentiere ed infine come operaio in una fabbrica.
Finché, incoraggiato dalla madre stessa nelle sue velleità artistiche (testimoniate dalla congiunzione Mercurio/Venere in Bilancia), si scoprirà cantante nei café di Parigi, dove mise a frutto tutta la sua creatività, colorendo le sue esibizioni canore con aneddoti spiritosi e trovate umoristiche, tipiche di una terza casa importante, come la sua.
In piena prima guerra mondiale, si arruolò nell'esercito francese, in fanteria, ma nel 1914 fu ferito da un pezzo di granata che gli perforò un polmone (Marte/Sagittario opposto alla sua congiunzione Nettuno/Plutone in Gemelli) e venne fatto prigioniero dalle truppe tedesche trascorrendo oltre 2 anni nel campo di prigionia di Alten Grabow (cosa che gli valse l'onorificenza della Croce di Guerra). Qui ne approfittò per imparare l'inglese, grazie ad un prigioniero madrelingua (la presenza di Urano in terza denota appunto la prontezza nel cogliere al volo le buone occasioni, anche nelle situazioni limite).
Dopo la guerra riprese con successo le sue esibizioni nei café chantant parigini (il suo precedente incontro artistico, avvenuto nel 1909, con Mistinguett, star de "Le Folies Bergère", di cui divenne partner anche nella vita, contribuì certamente ad accrescere la sua fama in quel contesto), fino a divenire popolare anche in Gran Bretagna iniziando altresì la sua carriera cinematografica, recitando in alcuni film muti.
Nel 1920 soffrì di una grave forma di depressione che lo portò per ben 2 volte a tentare il suicidio (e Saturno in prima casa deve aver avuto sicuramente il suo peso in ciò, così come l'opposizione Luna/Nettuno tra quinta e undicesima), tanto che perse fiducia nelle sue capacità interpretative e fu ricoverato per un anno in un centro di riabilitazione in Svizzera, finquando un medico non lo costrinse letteralmente ad esibirsi per gli abitanti di un piccolo villaggio elvetico e da quel momento reagì, riprendendo a lavorare.
Nel 1927 contrasse il suo primo ed unico matrimonio con la ballerina Yvonne Vallée, da cui però divorziò dopo 8 anni di burrascosa convivenza, ubbidendo ai condizionamenti della sua settima in Aquario, che di per sé denota una certa irrequietudine di fondo nei legami ed un vero e proprio orrore per i vincoli duraturi, contribuendo a facilitare altresì le separazioni.
Nel 1928 si trasferì ad Hollywood, dove l'anno seguente girò il suo primo film sonoro: "Innocents of Paris".
Sin da allora il suo personaggio fu quello del dandy colto e raffinato che mantiene il suo accento francese, pur parlando un perfetto inglese, con la sua suggestiva tracotanza e quell'aura di godimento epicureo sottolineati dal suo inimitabile e raffinato sorriso (il tutto riconducibile alla congiunzione Mercurio-Venere in Bilancia), mentre l'abbigliamento tipico dei boulevard parigini assieme ai suoi farfallino e paglietta (presi in prestito nel 1924 da un ignaro passante a Londra e mai più abbandonati), divennero il suo marchio di fabbrica.
Sempre in America girò altri film, ma due in particolare ("Love Parade" e "The Big Pond") gli valsero la nomination come migliore attore all'Academy Award.
Il fonografo riportò invece diversi suoi successi conseguiti sulla scena con varie riviste ed operette: "Valentine" e "Dans la vie faut pas s'en faire" sono solo due dei suoi trionfi canori degli anni venti.
Ad Hollywood vi rimase sino al 1935, anno in cui tornò definitivamente in Europa, dove continuò a lavorare sia in Francia che in Inghilterra sempre con notevole successo, tanto da meritarsi il titolo di Cavaliere della Legion d'Onore. Ma lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe la sua brillante carriera, sebbene tentò comunque di continuare a lavorare come cabarettista.
Durante quegli anni convisse con una giovane attrice di origini ebree (Nita Raya) e per questo motivo cercò di tenere un basso profilo quando le truppe tedesche invasero la Francia, accettando anche di esibirsi per dei prigionieri francesi detenuti dai tedeschi, cosa che gli costò l'accusa di collaborazionismo col regime di Vichy ed una caduta di popolarità al momento della liberazione (la decima casa in Ariete giustifica questa sorte altalenante e la discontinuità del suo successo). Accuse da cui fu però completamente assolto, anche grazie all'interessamento personale di Eisenhower.
Terminata la seconda guerra mondiale girò il mondo, assecondando così i suoi tre pianeti in Sagittario, come interprete di cabaret grazie al suo "one man show" in vari night club (Luna in quinta casa), anche se dovette subire la negazione del visto per gli USA dal 1951 al 1954, in pieno maccartismo, per aver firmato l'Appello di Stoccolma, in cui si chiedeva l'interdizione delle armi atomiche.
Tra il 1950 e il 1960 riconquistò finalmente la giusta fama con un pubblico rinnovato, anche grazie ad un genere musicale emergente (il twist), di cui si fece interprete, ed a musical come "Gigi" (1958), di Vincente Minnelli, e "Fanny" (1961), di Joshua Logan, entrambi con Leslie Caron, oltre ad alcuni film di Walt Disney, di cui l'ultimo fu gli "Aristogatti" (1970), per cui cantò (nella versione originale) la canzone dei titoli d'apertura, pur essendosi già ritirato dalle scene nel 1968. Nel 1959 ricevette uno speciale Oscar alla carriera (durata quasi mezzo secolo).
In conclusione possiamo dire che incarnò senz'altro il simbolo della riuscita di un ragazzo di origini popolari (sintetizzando così perfettamente le valenze dei due segni, solare e ascendente), garantendo nei suoi film una comicità innata unita ad un candido buonumore (Luna in Sagittario) senza mai turbare l'ordine prestabilito, ma anzi assecondandolo in tutti i suoi film, da perfetto rappresentante del suo segno natale.
Morì il primo gennaio del 1972, all'età di 83 anni, mantenendo il suo spirito giovanile fino all'ultimo, come vuole la congiunzione Nettuno-Plutone in Gemelli che caratterizzò la sua generazione, in seguito ad un arresto cardiaco durante un'intervento chirurgico ad un rene.
Fu sepolto nel cimitero nuovo di Marne la Coquette ad Hauts-de-Seine in Francia dove a tutt'oggi la sua tomba ospita gli omaggi floreali dei suoi fan.

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