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domenica 30 marzo 2008

L'astrologia moderna

A partire da questo post pubblicherò a puntate il sunto di un testo credo ormai introvabile, edito dalla "editoriale albero" scritto nel 1988 dalla già citata Lisa Morpurgo, dal titolo "Chi va dall'astrologa?" illustrante i comportamenti, le bizzarrie, i tic, segreti e no, di chi ha scoperto un nuovo strumento d'analisi, svelati appunto dalla compianta astrologa e fondatrice della già citata astrologia dialettica.
Nella prefazione l'autrice racconta di come nel panorama italiano degli anni '50, mentre esplodeva la voglia di lasciarsi alle spalle le tristezze della guerra, l'astrologia fosse la meno considerata tra le cosiddette "arti divinatorie". Ciò era dovuto appunto al fatto che la maggior parte delle persone (quasi solo di sesso femminile) ricorreva, per soddisfare più che altro le proprie incertezze ed insicurezze, al moderno indovino di turno, la cui funzione era essenzialmente la lettura del futuro o divinazione, ricorrendo alle più disparate metodiche: dalla cartomanzia alla chiromanzia, dalla lettura dei fondi di caffè alla stessa astrologia.
Poi all'improvviso le cose cambiarono sino a far si che l'astrologia conquistasse una sua dignità e soprattutto una ben netta demarcazione dalle altre "arti" appena citate.
Vediamo come e perché.
Indubbiamente alla base di tutto vi è l'innegabile pulsione tipicamente umana di conoscere in anticipo ciò che il futuro riserva.
In questa esigenza, afferma l'autrice, riusciamo a identificare due tendenze diversificate, che sino a poco tempo fa sembravano procedere parallelamente senza mai incontrarsi: da un lato la curiosità scientifica con la sua capacità di delineare collegamenti tra causa ed effetto, dall'altro invece, la fiducia "magica" ed irrazionale che spinge ad affidarsi ad un sapere antico più o meno occulto ed esoterico, di cui appaiono depositarie figure tra le più varie e spesso inquietanti.
Il vero elemento discriminante però è da ricercare più che altro nel differente atteggiamento mentale di chi guarda al futuro: mentre lo scienziato infatti è spinto da una curiosità razionale, e dunque si aspetta dei risultati concreti, tramite l'osservazione empirica della realtà, cercando di conservare un lucido distacco; colui il quale cerca di conoscere il proprio futuro ricorrendo ai così detti "indovini" invece è spinto da paura e speranza, cosa che implica un enorme coinvolgimento emotivo, e tenta addirittura di proiettarsi in un futuro che vorrebbe modellare a proprio uso e consumo!
Ebbene secondo la Morpurgo, dati questi estremi, l'astrologia moderna si colloca esattamente a metà strada tra i due, attingendo da entrambi.
Tanto è vero che essa, per merito di alcuni suoi esìmi rappresentanti (tra cui lei), è riuscita a sfruttare alcuni progressi del sapere umano, riscontrando incredibili analogie tra i simboli zodiacali ed alcune discipline come la psicanalisi, la biologia, la genetica e la fisica. E proprio a partire da questo momento inizia a delinearsi una nuova figura di astrologo, non più interessato alla previsione del futuro solo per scopi di lucro; ma all'improvviso conscio dello strumento in suo possesso, ed intenzionato a sfruttarne le potenzialità con una ricerca dei rapporti tra causa ed effetto che cominciava finalmente ad avvicinarsi molto ai procedimenti scientifici.
Sebbene l'astrologia tutt'oggi spesso assecondi ancora tali paure e speranze, non è più disposta come un tempo a ritenere che il futuro sia una specie di tabula rasa indipendente dal consultante e soprattutto che proceda secondo la direzione da esso voluta, a suo solo uso e consumo.
Il fatto che il tema natale, come dice il nome stesso, sia tracciato in base al momento e al luogo della nascita, implica la necessità di risalire alle radici più remote del comportamento individuale, per capire come una data persona reagirà a determinati eventi.
Tale nuovo modo di procedere sta creando un'altrettanto differente generazione di consultanti che hanno iniziato a capire, seppur ancora ansiosi di affidare a qualcuno le proprie paure e speranze, che l'astrologia non è tanto un'altra arte occulta, ma al contrario si serve di metodi logico-deduttivi per ricondurre i simboli zodiacali in un quadro complesso, ma chiaro in tutte le sue sfaccettature , che è lo schema di ogni singola vita.
Ovviamente questo rende tutto più interessante ma anche più complicato, perchè con la sensibilità e l'esperienza, si arriva a dover spesso tacere alcune verità rivelate dal tema natale, e non ci riferiamo qui alle ovvie debolezze umane su cui è preferibile sorvolare, ma soprattutto a quella sorta di roccaforte impenetrabile che esiste in ciascuno di noi, e che va assolutamente rispettata, perché lì si annida, misteriosamente agganciato ai più diversi tipi di comportamento, il provvidenziale istinto di sopravvivenza.
Lo scopo ultimo dell'astrologia moderna dovrebbe essere quello di aiutare il consultante a riconoscere le proprie responsabilità, analizzando la vera natura dei propri desideri, collaborando così alla costruzione del proprio destino.
In conclusione vorrei dire che la conoscenza dello Zodiaco arricchisce la mente e affina le capacità speculative, come una vera e propria palestra per l'ingegno, oltre ad essere uno strumento efficacissimo per valutare i propri simili e se stessi.

sabato 15 marzo 2008

Cos'è l' astrologia dialettica (introduzione)

Oggi vorrei parlarvi dell'astrologia dialettica, senza presunzione di trattarla in maniera esaustiva, conscio della difficoltà di sintetizzare in poche righe la vastità di tale materia.
Si tratta di un modo totalmente nuovo e differente, rispetto a quello tradizionale, di intendere l'astrologia stessa.
L' ideatrice di questo nuovo modo di guardare all'astrologia è Lisa Morpurgo (1923-1998), che nel suo "Convitato di Pietra" e nell' "Introduzione all'astrologia" prima, e nei suoi successivi 4 volumi di "Lezioni di Astrologia"(la natura dei segni, la natura delle case, la natura dei pianeti e la natura dei transiti) poi, ha sviluppato e decifrato, come si trattasse di un vero e proprio codice, l'insieme dei simboli zodiacali (segni e pianeti), dando luogo ad una vera e propria scuola di pensiero rivoluzionaria che ancora oggi continua, seguendone le orme, l'opera iniziata dalla sua impareggiabile fondatrice.

In base alle sue teorie che hanno scosso nelle fondamenta questa materia, ferma da tempo ai presupposti del Tetrabiblos di Tolomeo, il gioco degli opposti assume un'importanza fondamentale dal punto di vista interpretativo: ogni simbolo zodiacale ha in sé delle caratteristiche che mancano al suo diretto opposto e viceversa, in un equilibrio di tendenze dialettiche ma complementari, per cui nessuno potrebbe esistere in assoluto senza l'altro.
Le sue osservazioni partono proprio da basi geometrico-razionali (il numero 12 coi suoi dividendi, crea un gioco speculare di simmetrie zodiacali che è il fulcro di tutto), attingendo ai dati dell'antica tradizione astrologica, che sono giunti sino a noi alterati dagli errori dei copisti e soprattutto manomessi nei secoli da interpretazioni pregiudiziali e censorie; ma rielaborandoli sino a cogliere il loro messaggio essenziale.

Suo merito è stato proprio quello di non lasciarsi condizionare da tutte le incrostazioni pseudo-magiche, che nei secoli avevano reso l'apparato astrologico farraginoso e caotico, snellendolo e restituendogli un valore logico-deduttivo di interpretazione della realtà in ogni suo aspetto e sfaccettatura.
Non potendo qui spiegare nei dettagli i particolari delle sue scoperte mi riserbo senz'altro di tornare sull'argomento, approfondendone di volta in volta alcuni aspetti.
Alla prossima puntata dunque!

sabato 8 marzo 2008

Le mie passioni

Il titolo che ho deciso di dare a questo blog è un condensato di due delle mie passioni principali: la curiosità per un'arte la cui origine si perde nella notte dei tempi, ovvero l'astrologia e l'interesse per gli animali e il loro affascinante mondo, tradottosi nella professione veterinaria.
Anche se so che può sembrare contraddittorio ai più l'accostamento di queste due discipline e anzi addirittura scandaloso per alcuni, eppure non mi vergogno a riconoscerle come due chiavi di lettura della realtà
per me fondamentali.
A 6 anni iniziai ad affermare che da grande avrei fatto il veterinario e sin da piccolo effettivamente avevo un'attrazione ed un feeling particolare per tutte le creature non umane che riuscivo ad accostare: ero affascinato da degli esseri viventi in grado di esprimersi in modo tanto vario e diverso dal nostro, senza ipocrisie o sovrastrutture, semplici nella loro fierezza di esistere e nello stesso tempo indifesi.
Proprio per questo motivo iniziò a sorgere in me il desiderio di fare qualcosa di concreto per proteggerli, e solo molti anni dopo riuscii a coronare il mio desiderio infantile.

L'astrologia invece la scoprii quasi per caso attorno ai 12-13 anni, quando comprai per curiosità il mio primo libro sull'argomento che poi iniziò ad appassionarmi sempre di più sino a diventare uno dei miei hobby principali.
Soprattutto fu la successiva scoperta, quasi 10 anni dopo, di
Lisa Morpurgo e della sua astrologia dialettica (all'epoca ero già studente universitario) a rinnovare il mio interesse per la materia e a mantenerlo vivo sino ad oggi, tanto che quando mi interessa conoscere meglio una persona le chiedo sempre i suoi dati per cimentarmi con l'interpretazione del suo cielo di nascita.
Forse il trait d'union tra queste due passioni è rappresentato dalla volontà di conoscenza profonda dei meccanismi che regolano la vita, e che difficilmente ancora oggi l'uomo sa spiegarsi...