martedì 8 settembre 2009

PIU’ GARANZIE PER I CANI AFFIDATI AI COMUNI

Il notiziario on line dell'ANMVI dà notizia, con un articolo pubblicato proprio oggi, che è entrata in vigore l' "Ordinanza contingibile ed urgente recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163" pubblicata sulla G.U. n.207 del 7 settembre 2009.
Vediamo di cosa si tratta e quali benefici ne conseguono, esaminando punto per punto l'articolo in questione:
L'Ordinanza, della durata di 24 mesi, individua specifiche misure sanitarie a garanzia della salute, della tutela e del benessere degli animali affidati secondo le procedure previste per gli appalti pubblici (decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163).
L'obiettivo è di evitare che animali di affezione possano essere trasferiti, in alcuni casi anche per lunghe distanze, in assenza di misure e prescrizioni sanitarie idonee a garantirne la tutela e il benessere ed evitarne lo stress.
Il provvedimento stabilisce che l'affidamento del servizio di mantenimento e gestione, da parte dei Comuni, dei cani randagi posti sotto la loro responsabilità tenga conto della natura di esseri senzienti degli animali.
I cani, non ancora sterilizzati all'entrata in vigore dell'ordinanza, presenti in strutture convenzionate con i Comuni, devono essere sottoposti all'intervento di sterilizzazione entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente ordinanza a cura del servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale territorialmente competente o di medici veterinari liberi professionisti convenzionati, con spese a carico dei Comuni proprietari dei cani.
I Comuni sono tenuti, fra l'altro, ad assicurare:

- la microchippatura dei cani e la contestuale iscrizione nell'anagrafe canina a nome del Comune di ritrovamento e la sterilizzazione entro il termine di sessanta giorni e, comunque, sempre prima dell'eventuale trasferimento in altro Comune avvalendosi del servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale competente per territorio o di medici veterinari liberi professionisti convenzionati;
- evitare lo stress degli animali di affezione dovuto a trasporti su lunga distanza che comunque devono essere effettuati nel rispetto del regolamento (CE) 1/2005 e del decreto legislativo 25 luglio 2007, n. 151;
- il possesso da parte della struttura individuata di requisiti strutturali e condizioni di mantenimento almeno non inferiori a quelli previsti dalle leggi regionali e dei regolamenti attuativi del territorio di provenienza dei cani;
- il possesso da parte della struttura individuata dell'autorizzazione sanitaria e la presenza di un medico veterinario libero professionista come responsabile sanitario;
- la struttura individuata per il mantenimento dei cani, inclusi eventuali moduli contigui alla struttura, non deve avere una capacita' superiore o superare le duecento unita' di animali;
- la capacita' di restituzione dell'animale al proprietario che ne faccia richiesta, prevedendo la precisa indicazione delle procedure e delle modalita' per assicurare tale restituzione;
- la struttura individuata per il mantenimento dei cani, deve prevedere l'accesso alla struttura e la presenza delle associazioni riconosciute in conformita' alla vigente normativa regionale, onlus o enti morali aventi come finalita' la protezione degli animali, al fine di favorire l'adozione dei cani;
- garantire attivita' che aumentino l'adottabilita' dei cani e l'apertura al pubblico della struttura almeno tre giorni a settimana, di cui uno festivo o prefestivo, per almeno quattro ore al giorno.
- implementazione di ulteriori iniziative utili a incentivare l'adozione dei cani anche attraverso l'affissione presso l'albo pretorio e altri spazi pubblici o apposite pagine sul proprio sito internet.
Per il Presidente della Sisca, Raimondo Colangeli, il veterinario responsabile previsto dall'Ordinanza sui canili potrà aumentare gli indici di adottabilità degli animali.
"Il veterinario responsabile deve inserire dei programmi per aumentare gli indici di adottabilità - commenta il Presidente della Sisca, Raimondo Colangeli- e protocolli per tutelare il benessere animale, quindi richiedere la consulenza di medici veterinari comportamentalisti per preparare personale idoneo, valutare i cani e supervisionare il lavoro di preparazione dei soggetti del canile per favorire l'adozione con una netta diminuzione della percentuale di ritorni e abbandoni".
Per l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani la presenza di un veterinario libero professionista come responsabile sanitario è una svolta nella gestione dei canili. L' Ordinanza in vigore dal 7 settembre, inserisce fra i requisiti vincolanti delle strutture l'assistenza veterinaria e il coinvolgimento dei liberi professionisti. Sulla gestione dei canili, la Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate ha pubblicato il libro "Il canile come presidio zoo-antropologico - Da struttura problema a centro di valorizzazione del rapporto con il cane".
La pubblicazione, che vede il contributo di numerosi esperti comportamentalisti, supera la "concezione del canile discarica" e la visione "tradizionale o stabulativa dove ci riferisce al cane come entità da ospitare e all'adozione in modo generalista". La pubblicazione scientifica è stata consegnata al Sottosegretario alla Salute Francesca Martini e viene utilizzata per la formazione specialistica, nei corsi organizzati da Anmvi e Sisca.

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