martedì 20 maggio 2008

Il tipo gioviale

In italiano l'aggettivo "gioviale" sembra mediato direttamente dall'astrologia, in quanto ricalca a pennello tutte le caratteristiche tipiche del comportamento ispirato da questo pianeta, almeno per quanto riguarda due delle tipologie più semplici e comuni.
Infatti, così come gli altri pianeti già trattati, anche Giove ha tre posizioni preferenziali, dove si esprime al meglio: i due domicili, primario e base, rispettivamente Sagittario e Pesci, e la sede dell'esaltazione, ovvero il Toro.
Avremo pertanto tre sfumature differenti attraverso cui il pianeta esplica il suo influsso.


Il gioviale-sagittariano forse è, tra le tre tipologie, quella più caratteristica.
Qui infatti il pianeta è al massimo della sua forza dilatante ed espansiva, il che denota lo stretto legame che intercorre tra le dimensioni notevoli dal punto di vista astronomico di questo corpo celeste e una delle principali funzioni che è chiamato a ricoprire.

Ciò si traduce spesso anche in una corporatura di tutto rispetto che rende gli appartenenti a questo tipo tendenzialmente alti e robusti e comunque senz'altro dei personaggi che difficilmente passano inosservati sia dal punto di vista fisico che caratteriale, infatti di solito occupano molto spazio fisico, il che si associa oltretutto al carattere da colonizzatore del segno, che lo spinge alla conquista continua di nuovi territori, traducendo così nei fatti la spinta dilatante del pianeta.


Altra simbologia del pianeta che esplode nel gioviale-sagittariano è quella di parola: molto spesso infatti basta la presenza di Giove nel nono segno zodiacale per suggerire una loquacità irrefrenabile, a patto che non venga leso da aspetti che limitano la necessità d'espressione del pianeta.

Da sottolineare che la parola del gioviale sagittariano è tendenzialmente didascalica, come vuole la simbologia della casa cosignificante, che esprime il valore dell'insegnamento a livello superiore, liceale e universitario (dove predilige le lingue straniere, la filosofia o la teologia e lo studio delle religioni).

Nell'espressione del suo candido surplus energetico questo tipo tende ad invadere bonariamente, attraverso la comunicazione, lo spazio altrui senza però mai mettersi in dubbio.
Il giovial-sagittariano insomma è convinto di sapere ottimisticamente tutto in partenza, anche se ciò non corrisponde alla realtà (anche perché gli riesce molto difficile ascoltare, al contrario del mercuriale); e pur ignorando come funziona un rubinetto o una pialla, è pronto a dare consigli sia all'idraulico che al falegname.
Ma in compenso lo farà in un modo talmente semplice e disarmante, perché (nonostante la sua invadenza) rimane un buono di fondo, che difficilmente ci sarà qualcuno che si prenderà la briga di fargli notare che nessuno aveva richiesto la sua opinione...

La stessa bontà d'animo la ritroviamo pure nel gioviale-taurino, dove però tale temperamento risulta ulteriormente addolcito dalla presenza di Venere, con la sua serena affettuosità.
La tendenza fondamentale di questo temperamento è il desiderio di vivere in pace con se stessi e con gli altri, in un clima di tolleranza e di distensione.

Per ottenere tale risultato egli è pronto ad ingoiare molti bocconi amari senza reagire, anche grazie alla sua infinita pazienza, e ciò può trarre in inganno parecchi osservatori superficiali, che lo scambiano per un fessacchiotto, mentre è solo un incassatore che, da un momento all'altro, può esplodere.
La parola, simbologia di Giove, così ridondante nel Sagittario, si attenua di molto nel placido Toro; mentre la lingua e l'attiguo palato balzano alla ribalta nel loro valore di strumenti del gusto.

Giove insomma è legato alla bocca, ma a seconda delle sue collocazioni se ne serve in diversi modi.
Il gioviale taurino dunque, anziché parlatore inarrestabile, è un ottimo buongustaio: gli piace mangiare bene, adora la buona tavola e i cibi genuini.
Ecco quindi l'edonismo gioviale tradursi qui nella soddisfazione dei piaceri materiali ed il vitalismo in una possessività divorante, anche dal punto di vista morale.
La sua oralità si esplica altresì frequentemente in un desiderio di possesso per i beni duraturi e visibili.

Poiché la vista è un'altra delle simbologie del pianeta, particolarmente espressa dal Toro-casa seconda, si spiega dunque la passione di questo tipo per "i beni al sole" ovvero i beni immobili: case, terreni, fattorie.
Al contrario del tipo precedente però non va in cerca di spazi lontani, bensì tende a dilatare i propri possedimenti attorno ad un nucleo centrale, come avviene per la lievitazione della pasta del pane: preferisce cioè acquistare via via i poderi dei vicini e gli appartamenti dei coinquilini, anziché comprare una casa all'estero.
Nutre invece una diffidenza contadina per il denaro liquido e ha orrore per le speculazioni finanziarie e per le tasse che gli piovono addosso dall'opposta casa ottava-Scorpione.

Quali di queste caratteristiche sagittariane o taurine rimangono vive nel gioviale-pescino?
Ad un esame superficiale quasi nessuna o comunque molto poche: l'espansività estroversa si attenua anche perché qui troviamo ad affiancarlo la morbida e sospirosa Luna assieme a Nettuno, fortissimo nei Pesci molto più che nel Sagittario, che aggiunge una nota di instabilità all'insieme, andando a complicare notevolmente il quadro.
L'avventura diviene qui fuga dal normale, dalla banalità, dalla quotidianità e spesso nella fantasia, nella solitudine, nel diverso, nel misticismo o nelle sconfinate dimensioni dell'universo.
Di conseguenza questo terzo tipo gioviale perde gran parte della bontà e del calore affettivo dei due precedenti, però diventa un gran sentimentale, il che a volte è molto più comodo.

Supponendo ad esempio che un' ipotetica signora X abbia avuto un dispiacere di cuore e le sia necessario conforto, riceverà dalle tre amiche "gioviali" che andassero a trovarla tre tipi differenti di aiuto: la gioviale-taurina infatti le metterà subito a posto casa e le preparerà un manicaretto da far resuscitare i morti col suo solo profumo; la gioviale-Sagittario, convinta che le ci voglia un bel viaggio per cambiare aria e rimediare alla delusione, arriverà con un mazzo di volantini turistici e offrirà di tasca sua all'amica in lacrime una favolosa crociera, senza nemmeno chiedersi se soffra il mal di mare.
La gioviale-Pesci infine si installerà con la sfortunata amica del cuore sul divano più comodo e, facendosi raccontare nei dettagli la sua triste storia, vi si immedesimerà a tal punto che consumerà assieme a lei una confezione intera di kleenex!
Il tutto per spiegare che in questo tipo il mondo delle emozioni la fa da sovrano; ma sono le stesse emozioni così intense a sottrarre alla gioia di vivere tipica del pianeta quella solida piattaforma di semplicistico buon senso offerta invece ai due tipi precedenti, facendo scivolare l'ottimismo tipico del pianeta verso timori indistinti che lo spingono a trincerarsi dietro ad un atteggiamento più difensivo che espansivo.

Costretto a dubitare che la realtà sia solo quella offerta alla conoscenza dai cinque sensi, questo tipo di gioviale, a causa di una perenne insoddisfazione di fondo, si proietta verso la vaghezza dell'infinito e cerca sollievo in un mondo fatto di fantasie e di languidi sospiri, proprio per sfuggire ad una realtà che non gli piace o che non riesce ad accettare.
Per essere uno dei tipi gioviali appena descritti non basta avere il Sole o l'Ascendente in Sagittario, Toro o Pesci, né possedere una casa nona, seconda o dodicesima molto rappresentate; ma bisogna avere anche un Giove stimolato e sollecitato positivamente.
Un Giove leso al contrario determina spesso un comportamento scontroso, introverso, con sfumature di grettezza e con manifestazioni esteriori abbastanza caratteristiche.

Infatti chi ha un Giove disastrato nel proprio tema natale di solito si riconosce facilmente per almeno uno dei seguenti atteggiamenti:
-si lamenta sempre di quello che ha (anche se ha molto) ed è perennemente assillato da angosce incomprensibili a quanti possono giudicare obiettivamente la sua reale condizione;
-si siede al tavolo del ristorante con un senso di fastidio dichiarando categoricamente di non tollerare questo o quel tipo di alimento;
-fa spesso smorfie, torce la bocca o si nasconde la bocca con le mani, o si rosicchia le unghie;
-ha una smania forsennata di far denaro come se dovesse essere sempre in procinto di morire di fame o di cadere in disgrazia. Il che ovviamente ne pregiudica la stessa felicità.
A tal proposito è interessante notare come quasi sempre i grandi ricchi abbiano un Giove mal messo e non, come verrebbe spontaneo pensare, il contrario, proprio perché invece chi ha un bel Giove si accontenta e gode serenamente di quel che ha e non passa di certo il tempo a cercare di recuperare con ogni mezzo una felicità giudicata sempre insufficiente e mai raggiungibile!

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