giovedì 17 aprile 2008

Guida alla scelta responsabile di un animale da compagnia (quarta parte)

Le condizioni di acquisto

Anche se tutto il nostro ragionamento seguito con le indicazioni date nei precedenti articoli, ci porta ad una scelta meditata, non rischiamo di commettere errori al momento dell’adozione del nostro nuovo compagno!

Il luogo di acquisto, l’età dell’animale e il modo in cui è stato allevato costituiscono fattori che possono enormemente influenzare la futura relazione.

Prendiamo dunque in esame una per volta queste importanti variabili.

  • Il luogo di acquisto
-Il negozio di animali non è il luogo ideale per la scelta di un animale convenzionale in quanto favorisce un acquisto “impulsivo”: il proprietario può certamente, in un attimo, compromettere tutto il cammino percorso vanificando la ricerca effettuata.
Se raramente è il luogo ideale per l’acquisizione di un cane o di un gatto, resta comunque il punto di riferimento incontestabile per l’acquisto di roditori, uccelli, pesci, rettili ed altri animali non convenzionali.
Per alcune specie, come uccelli, pesci e rettili, sarebbe ancor meglio orientarsi verso un negozio specializzato che di norma è gestito da veri appassionati che conoscono perfettamente le specie vendute.
E’ importante visitare più punti vendita prima di acquistare un animale, anche al fine di verificare il valore e la qualità degli animali stessi e soprattutto le cure che vengono loro rivolte (per l’acquisto di un roditore, per esempio, saranno sufficienti un semplice esame della lettiera e delle condizioni generali ed un buon senso critico).
I consigli (e le conoscenze) prodigati dai venditori onesti ed informati saranno ugualmente utili ed apprezzati.


-L’allevamento è un luogo perfetto per l’acquisto di un cane o di un gatto, a condizione che operi con professionalità.
Per assicurarsi della giusta scelta, il futuro proprietario deve poter visitare i locali dell’allevamento (o almeno esaminare la madre insieme alla cucciolata, laddove ricordo che i cuccioli andrebbero lasciati assieme alla madre dalla nascita almeno sino al 2°-3° mese di vita). Intrattenendosi con il responsabile deve poter valutare la professionalità dell’allevatore, esaminare il libretto sanitario e delle vaccinazioni dei cuccioli, controllare il contratto di vendita ed avere specifiche istruzioni in relazione alle cure necessarie al giovane animale al momento dell’arrivo a casa.
La diffidenza è d’obbligo perché purtroppo esiste ancora qualche allevatore-venditore che non ha alcun rispetto né per l’animale né per il compratore.
Bisognerà anche diffidare di un “allevatore” che propone uno sconto sul prezzo d’acquisto per un animale senza un documento di identificazione (cosa assolutamente illegale).
Meglio rivolgersi ad un allevamento di grandi dimensioni, perché costantemente controllato dai Servizi Veterinari, oppure ad un piccolo allevatore appassionato di una particolare razza.


-Le cucciolate familiari (di proprietari allevatori dilettanti), rappresentano una fonte non trascurabile di animali da compagnia: se ne viene a conoscenza attraverso un contatto personale o per mezzo di piccoli annunci.
Anche in questo caso conviene però sempre essere prudenti.

Per i cuccioli, i gattini, i roditori, la visita e l’esame della cucciolata sono essenziali per verificare le condizioni in cui gli animali hanno iniziato la loro vita.
Inoltre bisogna assicurarsi che un Medico Veterinario abbia seguito la gravidanza ed il parto della cagna o della gatta dando dei consigli sull'alimentazione e le misure di profilassi e che abbia provveduto all’identificazione dei piccoli ed alle prime sverminazioni e/o vaccinazioni.
In ogni caso, è consigliabile richiedere sempre un attestato di vendita: ricordiamo infatti che nella nostra costituzione ancora l'animale è equiparato ad una "res" (ovvero ad un bene, un oggetto) e pertanto tutta la normativa giuridica fa capo alla
relativa regolamentazione di compravendita, ivi compresa l'esistenza di una garanzia (a tal proposito vanno ricordati qui i cosiddetti vizi redibitori, art.1476 del c.c., cioè quei difetti che rendono nullo il contratto stesso).
Nel caso della cessione di un animale adulto, non bisogna mai esitare a chiedere precise informazioni al vecchio proprietario al fine di appurare la vera causa della cessione ed accertarsi delle cure veterinarie alle quali è stato sottoposto.


-I canili pubblici e privati e i gattili restano un luogo da visitare quando si desidera compiere una buona azione, magari in risposta ad una aspettativa famigliare.
La cosa più importante da fare in questo caso è prendersi del tempo.
Gli animali rinchiusi nel canile infatti “rubano davvero il cuore”!
Quando viene guardato da quegli occhi infelici, il visitatore si sente immediatamente investito dalla responsabilità dell’adozione.
Questo è il momento preciso in cui devono venire alla mente tutti gli elementi precedentemente analizzati.
Soprattutto non bisogna dimenticare che non si farà la felicità dell’animale se le sue necessità di vita non corrispondono a quello che noi siamo in grado di offrirgli.
Fortunatamente,
in ogni canile degno di questo nome, oramai esiste un'equipe che prende in considerazione le esigenze del singolo soggetto, attuando con serietà e coscienza tutte le pratiche relative all'affido, esaminando attentamente la reali possibilità offerte da chi si appresta ad adottare il cane di turno.
D'altra parte il canile pubblico, per obbligo di legge, assicura sia la registrazione all'anagrafe canina che la sterilizzazione, liberando così il proprietario da ulteriori spese nell'immediato futuro.

  • L’età dell’animale all’adozione
Per quanto concerne pesci, rettili, uccelli e animali non convenzionali, l’età non ha grande importanza.
Per i roditori, anche se il loro svezzamento è molto precoce, non devono essere adottati troppo giovani: 3 o 4 settimane dovrebbero essere il limite minimo da considerare.

Per quanto riguarda invece cani e gatti il discorso cambia e si fa molto importante: infatti entrambi necessitano di un periodo di differente durata, durante il quale è indispensabile che avvengano determinate esperienze sotto il controllo materno, proprio affinché venga assicurata loro una buona socializzazione inter- ed intra-specifica (ovvero sia con altre specie che con quella di appartenenza), una sufficiente conoscenza delle norme igieniche di base, le modalità di comunicazione tipiche della specie ed un corretto apprendimento delle regole sociali (rispetto delle regole gerarchiche, apprendimento delle posture di sottomissione, controllo del morso e/o del graffio, ecc.), in cui la madre è parte attiva ed insostituibile.

Per i gatti quindi, l’ideale sarebbe adottare un gattino di età compresa tra le 7 e le 9 settimane.
Al di sotto di questa età, soprattutto se il gattino è svezzato e non si sa quando è stato separato dalla madre (vedi il caso dei gattini trovati), ci si può esporre al rischio di adottare un animale poco socievole e quindi con relative problematiche di convivenza.
Comunque anche in questo caso saranno utili le precise indicazioni del Medico Veterinario, cui si dovrà chiedere consiglio pure nel caso dell’adozione di un gatto di età superiore ai tre mesi.

Per i cani, l’età ideale di adozione consigliata è più tardiva rispetto al gatto ed è compresa tra le 8 e le 12 settimane.
Prima delle 8 settimane il rischio d'insorgenza di patologie del comportamento è molto elevato
(e proprio per questo motivo in Francia dal 1999 è addirittura illegale!).
Tra le 12 settimane e i 4 mesi l’adozione è comunque possibile; ma implica una visita comportamentale da parte del Medico Veterinario, per escludere la presenza di patologie del comportamento.

L’adozione di un cane adulto poi non è così facile come si potrebbe pensare, dal momento che il vissuto precedente rischia di aver pesantemente segnato il suo carattere e la sua educazione: pertanto in questi casi si rende assolutamente necessaria una visita comportamentale i cui risultati dovranno essere rivalutati a distanza di 1-2 mesi.

CONCLUSIONI

Queste note non pretendono di essere una guida esaustiva, data l’impossibilità di presentare l’argomento in modo sufficientemente dettagliato.
Si tratta però di uno strumento di riflessione, utile per strutturare il cammino da percorrere quando si decide di adottare un animale:

-Essere certi della fondatezza di questa decisione.

-Effettuare un preciso bilancio dell’ambiente nel quale l’animale andrà a vivere.

-Scegliere la specie, la razza ed il sesso che meglio possano integrarsi in questo contesto.

-Effettuare l’acquisto dell’animale da compagnia nelle condizioni ideali sia per l’animale stesso sia per i futuri proprietari.
E soprattutto bisogna tener presente che
non ci si può aspettare che la famiglia si adatti alle necessità dell’animale, ma si deve scegliere in anticipo un compagno le cui caratteristiche siano adeguate alla situazione già esistente.

Questo testo (che si rifà ad un utile manuale diffuso nel 2003 dal sindacato dei veterinari francesi sotto il patrocinio del dott. Christophe Robert) può altresì essere considerato una preziosa fonte d'informazioni che si potranno utilizzare a seconda dei problemi e delle aspettative di ciascun proprietario.
Permetterà inoltre una riflessione più approfondita che porterà ad una scelta ideale e soprattutto responsabile.


Per concludere ci sembra infine utile ricordare alcuni consigli di base in relazione al nostro rapporto con i cani e ad una loro corretta gestione, vista la rinnovata attenzione, dovuta ai numerosi fatti di cronaca, riguardo al serio problema delle aggressioni.

CONSIGLI AI FAMIGLIARI

  1. In occasione del richiamo vaccinale annuale, assicurarsi sempre presso il Medico Veterinario, del buon equilibrio comportamentale del cane.
  2. Non lasciare un cane sotto la responsabilità di un bambino di età inferiore ai 6 anni (meglio sarebbe ai 10 anni).
  3. Non incaricare un bimbo troppo piccolo di dar da mangiare al cane.
  4. Prendere seriamente anche la minima reazione anomala del cane (anche il più piccolo ringhio, senza attendere il verificarsi di un'aggressione in piena regola).
  5. Non lasciar vagabondare il proprio cane: tenerlo sempre al guinzaglio (e/o con la museruola) durante la passeggiata in luoghi pubblici a meno che sia di un’obbedienza esemplare.
  6. Incoraggiare i contatti, effettuati in modo corretto, dei bambini con i cani del vicinato, ma sempre e soltanto sotto il controllo di adulti attenti.
  7. Dare consigli ai bambini perché non si mettano in pericolo quando si trovano soli con un cane.

CONSIGLI AI BAMBINI

  1. Non andare mai dentro la cesta o la cuccia del proprio cane.
  2. Non portare via dalla bocca del cane il cibo e nemmeno i giochi.
  3. Non svegliare il cane quando dorme tranquillamente.
  4. Non dargli baci, specialmente sul muso.
  5. Non stringerlo troppo forte tra le braccia e lasciarlo andare quando dà segno di volersi allontanare.
  6. Se il cane mostra i denti o ringhia leggermente, allontanarsi molto lentamente.
  7. Non avvicinarsi a un animale che non si conosce se non è presente il suo proprietario.
  8. Non far mai male a un cane, non spaventarlo (urla, scoppi e petardi!).
  9. Non fissare un cane negli occhi.
  10. Non inseguire un cane e nemmeno metterlo alle strette.
  11. Non fuggire correndo davanti a un cane sconosciuto.
  12. Se un cane ci insegue mentre andiamo in bicicletta, fermarsi, scendere e mettere la bici tra noi e il cane.
  13. Se un cane ci attacca, dargli da mordere il giaccone o il maglione.
  14. Se continua ad assalirci, non fuggire di corsa, ma salire in alto (per esempio su un albero) o arrotolarsi a palla proteggendo la testa con le braccia.

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