giovedì 12 marzo 2009

Per un cane è meglio vivere in casa o in giardino?

Fino a qualche tempo fa, ma spesso ancora oggi in realtà capita, ogni genitore poco convinto di prendere un cane rispondeva negativamente alle pressanti e continue richieste dei propri figli di adottare un cucciolo, giustificando il tutto con la mancanza di un'area verde o un giardino in cui tenere l'animale e con la classica scusa di vivere in un appartamento cittadino.
Ma contrariamente a quel che si pensa, il cane più che di uno spazio esterno in cui essere abbandonato, ha bisogno sopra ogni altra cosa del contatto costante e continuo col proprio padrone e compagno di vita.
La scena classica che mi viene in mente è quella ad esempio di un cane o di un gruppo di cani tenuti liberi all'esterno in un giardino, magari delimitando uno spazio tutto per loro sotto forma di un grande recinto.

All'uscita di uno dei proprietari che si dirige verso il cancello, in pochi secondi il cane lo accompagna sino al limite del recinto, seguendolo con lo sguardo mentre si allontana e rimanendo col naso incollato al cancello, finché non torna; appena rientra lo accoglie festoso, dando e chiedendo conferma del legame che li unisce, prima di tornare alle sue normali attività di gioco, caccia, riposo oppure di esplorazione e perlustrazione del territorio.
E questo indipendentemente dalle dimensioni dello spazio che gli è stato concesso: infatti non importa quanto grande sia lo spazio a sua disposizione, per un cane il riferimento più importante è sempre e soltanto il suo proprietario o comunque ogni membro della sua famiglia/branco con cui interagisce.
Certamente avere un giardino rende tutto più semplice, dal momento che la gestione del cane risulta più comoda e meno impegnativa; ma ciò non deve diventare una scusa per trascurarlo ed escluderlo dalla propria vita. Ricordiamoci che per quanto sia esteso lo spazio verde che abbiamo riservato al nostro cane, se questi dovrà viverci per la maggior parte del tempo da solo e lontano dal proprietario, non sarà comunque mai davvero felice.
I cani non sono piante ornamentali, la loro funzione non può essere quella di appagare il nostro gusto estetico: stiamo parlando di un essere vivente estremamente sociale e socievole, con un disperato bisogno di avere vicino qualcuno che gli voglia bene, che si occupi dei suoi bisogni fisici e psichici, che lo guidi e gli dia affetto e compagnia.
Questo vale anche per cani di indole più riservata e meno estroversa, più indipendenti e meno dimostrativi. Il fatto che abbiano un diverso modo di dimostrare il loro attaccamento infatti non significa per questo che ne abbiano meno bisogno.
Il giardino ovviamente può rappresentare anche un'occasione di movimento e di libertà, persino di divertimento: due cani possono farsi compagnia e giocare assieme in nostra assenza, mentre stiamo via per un periodo di tempo limitato a qualche ora, avranno lucertole e/o insetti da cacciare, buche da scavare, estranei a cui abbaiare...
Ma in realtà in cani che dimostrano atteggiamenti di diffidenza, di aggressività o di marcato istinto predatorio, proprio la possibilità di esercitare quotidianamente tali attività (abbaiando, cacciando minacciando altri cani o estranei lungo il perimetro della recinzione che delimita il loro territorio), può esaltare e rinforzare simili caratteristiche, peggiorando i problemi connessi.
In questi casi forse sarebbe utile prevedere allora una siepe, o una rete ombreggiante, che riduca il livello di stimolazione.
E' vero infatti che un cane può essere un efficace deterrente nei confronti di eventuali malintenzionati; ma non dovrebbe mai essere lasciato solo nello scegliere e decidere quale comportamento adottare nei confronti degli estranei umani o animali che siano.
In altre parole dovremmo essere sempre in grado di controllare il cane, richiamandolo mentre sta abbaiando al cancello ed interrompendo il comportamento di guardia, se presenti.
La difesa del territorio e del gruppo fa parte dei comportamenti sociali per cui l'uomo ha volutamente selezionato nei secoli le varie razze, pertanto se un cane abbaia stiamo pur certi che tutti gli altri della zona si allerteranno, correndo a dargli man forte.
Però deve sempre essere l'uomo colui il quale modula e influenza tali comportamenti.
Se il cane mantiene un atteggiamento minaccioso, nonostante il nostro richiamo, vuol dire che non si sente abbastanza tutelato dalla presenza del proprietario, dal momento che non sta facendo riferimento a lui per scegliere il miglior comportamento da esibire.
Certo molti obietteranno che un cane da guardia è tale solo se il suo aspetto ed il suo atteggiamento riescono a dissuadere possibili intrusi; ma ricordiamoci che il cane non è e non deve mai essere un'arma, perché in tal caso è davvero molto facile perderne il controllo e rischiare delle terribili conseguenze, di cui sempre più spesso leggiamo sui giornali...
Aggiungo inoltre che per il suo benessere e la sua sicurezza, sarebbe preferibile sempre e comunque farlo dormire in casa.
Anche il riposo, come la difesa o la caccia, infatti è un'attività sociale, quindi per un cane è certamente importante poter giocare assieme a noi, fare una passeggiata in nostra compagnia; ma, se vogliamo davvero renderlo felice e sereno, diamogli anche la possibilità di dormire vicino a noi (con i giusti limiti), anche se abbiamo un giardino!

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