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giovedì 29 gennaio 2009

Aspetti e transiti planetari (quinta parte)

Terminiamo la trattazione tecnica dell'argomento dei transiti parlando oggi dei pianeti isolati, dell'accumulo di pianeti e della distribuzione degli aspetti.

I pianeti isolati
Sebbene, nella maggioranza dei casi, i pianeti formino aspetti tra loro, la presenza di uno o più pianeti isolati in un tema natale è tutt'altro che infrequente, e la loro analisi non va trascurata.
Un pianeta che non abbia rapporti d'aspetto con altri pianeti tende a diventare un elemento disponibile nel tema zodiacale; con questo si intende dire che sia i nuovi valori intrinseci che la sua ricettività ai transiti, sono molto meno autonomi e definiti.
L'isolamento è a volte indice di debolezza dell'influsso del pianeta stesso ed a volte, letteralmente, indice di solitudine del valore da esso rappresentato, e della sua difficoltà ad inserirsi nello schema degli altri valori, in altri casi lega esclusivamente e quasi ossessivamente la sua influenza ai soli gradi zodiacali da esso occupati e la loro simbologia.
Non è un gioco di parole dire che un Sole isolato, in un tema natale, corrisponde spesso ad un destino di solitudine, voluta o no, morale o materiale.
Inoltre, un pianeta che non sia riscattato da rapporti con altri pianeti in altri segno o case, tende a essere molto più legato al segno e alla casa che occupa, il che spesso ha un effetto restrittivo: un Mercurio isolato in casa sesta diventa troppo domestico e impiegatizio, mentre isolato in casa ottava, diventa troppo timoroso (a volte ossessionato dall'idea della morte) e disancorato dalla realtà circostante, senza un sano contrappeso intellettuale. La diagnosi di questi pianeti isolati non è comunque facile, e va elaborata, se possibile, con un attento esame delle loro reazioni ai transiti, nonché del loro effetto sugli altri pianeti nel corso del proprio transito.
Abbastanza eccezionali, invece, sono i temi natali dove la gran parte dei pianeti non forma aspetti. Di solito tali temi natali si rivelano sfuggenti all'esame, così come le persone a cui appartengono si rivelano spesso sfuggenti ad una definizione precisa. Quando le forze zodiacali, e dunque vitali, sono slegate, senza rapporti tra loro, vaganti alla mercé della posizione stagionale o ciclica, ben di rado ci troveremo di fronte ad una forte personalità. Le sue caratteristiche potranno essere rilevate dall'analisi dei pianeti nei segni e nelle case; ma il quadro risulterà quasi sempre opaco, anche se non privo di interesse.

L'accumulo di pianeti o stellium
E' il fenomeno opposto quello dei pianeti dispersi e isolati e si verifica quando parecchi pianeti si ammassano nello spazio di pochi gradi. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, l'accumulo è tendenzialmente indice di debolezza perché limita la possibilità di un'equa distribuzione delle forze vitali nello Zodiaco e le rende al tempo stesso più vulnerabili da transiti o da afflizioni collaterali.
Esistono tuttavia diversi tipi di accumulo che si prestano a diverse interpretazioni:
1) Accumulo di valori non affini nello stesso segno e nella stessa casa, isolato dal contesto del tema: tende ad essere effettivamente indice di debolezza ed opacità.
2) Accumulo di valori non affini nello stesso segno e nella stessa casa, ma appoggiato da aspetti collaterali (anche negativi) che riscattino o frenino alcuni dei valori in gioco lasciando maggiore libertà d'azione agli altri: tende ad essere più attivo e meno opaco del precedente.
3) Accumulo di valori non affini in segni o case contigue: la distribuzione è leggermente più equa (specie se avviene tra due segni) e reagisce meglio sia all'isolamento sia agli aspetti collaterali.
4) Accumulo di valori affini nello stesso segno e nella stessa casa, o in segni e case contigui: può essere indice di grande forza, specie se appoggiato da buoni valori collaterali. Tale forza tuttavia tende ad essere unilaterale (in certi casi anche monomaniacale), implacabilmente indirizzata verso uno scopo ben preciso.
La distribuzione degli aspetti
E' strettamente legata alla distribuzione dei pianeti, e vale quanto è stato già detto in proposito. Si può tuttavia verificare il caso in cui tutti gli aspetti si trovino in una metà dello Zodiaco mentre nell'altra rimangano uno o più pianeti isolati. Tali pianeti rischiano di diventare così fonte di debolezza (relativa specialmente al settore occupato) e di capricciosità. Se rapidi, sono vulnerabili ai transiti negativi; se lenti, possono rivelarsi insidiosamente pericolosi nei loro stessi transiti sugli altri punti del tema. Particolarmente forte invece, a volte quasi ossessiva, può rivelarsi l'influenza di un aspetto che abbia un unico polo in una metà dello Zodiaco mentre tutti gli altri aspetti sono accumulati nell'altra.
In chiusura mi preme ricordare che gli aspetti di transito tollerano un arrotondamento molto minore degli aspetti radicali: mentre per questi ultimi infatti si passa da una tolleranza di 2° per il semisestile a una tolleranza di 10° per la congiunzione, l'effetto di un pianeta transitante inizia a farsi sentire solo con 2° al massimo di arrotondamento, sia che esso si trovi indifferentemente al sestile o all'opposizione del pianeta radicale considerato.
La precisione dell'aspetto di transito quindi (ossia la reale distanza di 0, 30, 60, 90, 120 o 180 gradi) ha un suo peso fortissimo, cronologicamente parlando, sulla realizzazione degli avvenimenti ad esso connessi.

domenica 11 gennaio 2009

Aspetti e transiti planetari (quarta parte)

Consideriamo oggi i cosiddetti aspetti collaterali, gli aspetti misti e la disposizione degli aspetti.

Gli aspetti collaterali
Sappiamo già che gli aspetti non possono mai essere considerati in modo astratto e isolati dal resto del tema natale, come un puro rapporto geometrico tra due pianeti e, a questo proposito, abbiamo tracciato negli altri post sull'argomento una sorta di schema per l'esame degli stessi. Aggiungiamo qui che, nella pratica, lo studioso deve spesso affrontare situazioni complesse e non sempre di facile interpretazione.
Infatti, non soltanto bisogna stabilire se un determinato aspetto è compreso tra determinati segni e determinate case in un tema natale che presenti certi valori predominanti o carenti; ma si deve altresì tener conto degli aspetti collaterali che, riflettendosi sull'aspetto preso in esame, possono modificarne gli effetti. Per esempio un trigono Sole-Urano, isolato da altri aspetti, ha un certo valore, e accompagnato da aspetti collaterali (una congiunzione Sole-Luna, diciamo, o un quadrato Urano-Marte) ne ha un altro.
L'azione degli aspetti collaterali può essere diretta e associativa, oppure indiretta e di "rimbalzo", fermo restando il principio che ogni pianeta coinvolto in un aspetto rimane "segnato" sia dalla natura dell'aspetto stesso che danna natura dell'altro pianeta che con esso lo forma.
Una tripla congiunzione Luna-Marte-Saturno che formi tre quadrati con Venere è un tipico esempio di aspetti collaterali associati e, diciamolo subito, piuttosto difficile da analizzare; si tratta infatti di stabilire su quale dei tre pianeti influisca maggiormente la quadratura a Venere, e come reagisca complessivamente il blocco delle forze istintive-aggressive-razionali (rappresentato dai 3 pianeti congiunti) ad una severa posizione venusiana.
Un quadrato Urano-Luna cui si aggiunga un trigono Luna-Nettuno è invece un esempio di aspetti collaterali ad azione indiretta: ambedue hanno in comune un elemento: la Luna, che riceve da due diversi punti zodiacali due sollecitazioni diverse, e per la natura dei pianeti coinvolti (Urano e Nettuno), e per la natura intrinseca degli aspetti, giacché l'uno ha una valenza frenante e l'altro stimolante. Dal canto suo, la Luna diventerà il tramite di una sia pur remota influenza di Urano su Nettuno e di Nettuno su Urano, né si potrà esaminare isolatamente quel particolare quadrato Urano-Luna senza tener conto che su di esso rimbalza un trigono Nettuno-Luna (e viceversa).
Gli aspetti misti
Per quanto riguarda poi i cosiddetti aspetti misti, essi sono quelli che, per la posizione fortemente angolata dei pianeti, non insistono sui segni e sulle case, per così dire, regolamentari.
Sarà "mista" per esempio una opposizione (180°) tra un pianeta che si trovi alla fine del Sagittario e un pianeta che si trovi all'inizio del Cancro (anziché dei Gemelli, segno diametralmente opposto al Sagittario), o un quadrato (90°) tra l'inizio dello Scorpione e la fine del Capricorno (anziché l'inizio dell'Aquario), e anche una congiunzione che si verifichi tra gli ultimi e i primi gradi di due segni contigui, anziché nello stesso segno.
Esistono poi aspetti "misti" anche con riferimento alle case (per esempio, tra casa quarta e nona, o quarta e undicesima, anziché tra quarta e decima).
Nella maggior parte di tali casi gli aspetti misti tendono ad avere un'influenza leggermente più attenuata degli aspetti regolari, con sfumature negative o positive a seconda dei casi.

La disposizione degli aspetti
Gli aspetti possono essere disposti all'interno dello Zodiaco nel modo più vario, indipendentemente dalla loro distribuzione nei vari settori o case zodiacali (che tratteremo la prossima volta). L'astrologia tradizionale, per esempio, ha sempre dato un grande rilievo ai cosiddetti trigoni (120°) "a stella" che collegano fra loro tre punti occupati da almeno tre pianeti distinti in modo da formare un triangolo equilatero.
Sebbene questa stella sia effettivamente un'ottima protezione contro i transiti difficili, è forse lecito avanzare qualche dubbio a proposito delle sue influenze sul destino e sul carattere dei singoli. Tra i tre o più pianeti coinvolti, infatti, si crea una ininterrotta corrente di stimoli e di suggestioni che possono risultare dispersive e paralizzanti, poiché determinano un continuo desiderio di rinnovamento e un continuo mutare i proprio obiettivi, tanto che spesso il risultato sarà l'apatia e la difficoltà a farsi carico delle proprie responsabilità.
La natura dei segni toccati dai vertici del triangolo comunque è molto importante, tanto da determinare ulteriori differenze: se sono tutti segni di Fuoco, l'energia vitale risulta estremamente potente e quasi inesauribile; ma si ha difficoltà a rallentare e a capire il punto di vista altrui; energia che si riduce se i tre segni interessati sono di Aria, a favore però della comunicatività e della vita di relazione: in tal caso prevale l'autosufficienza sociale ed intellettuale, perché si è capaci di procurarsi da soli gli stimoli mentali, anche se spesso difficilmente si è capaci di tranquillizzare la propria mente e di fronteggiare problemi emotivi e pratici.
L'Acqua accentuerà invece il valore dell'emotività e della sensibilità dando luogo ad una ricca vita intima, ma spesso rende altresì difficile condividere i propri sentimenti od oggettivarli, perdendo di lucidità ed obiettività. Infine la Terra esalterà qualità come il realismo e la praticità, per cui determinerà la facilità ad applicarsi con successo ad una professione e attrarrà a sé le risorse materiali, rendendone semplice la loro gestione; come contropartita però si è limitati dall'ambizione e dagli interessi terreni, dando scarsa importanza ad altri lati della vita, meno materiali e concreti.

martedì 23 dicembre 2008

Aspetti e transiti planetari (terza parte)

Con l'appuntamento dell'argomento astrologico odierno siamo giunti alla seconda fase dell'esame degli aspetti, consistente in una vera e propria sintesi logica che, tenendo conto di tutti gli elementi raccolti durante l'analisi preliminare che abbiamo visto nei due post precedenti, deve coordinarli nella visione generale del tema di nascita.
Come accennato in conclusione del secondo post dedicato a questo argomento, tale sintesi sfugge ovviamente ad uno schema di regole specifiche, perché richiederebbe una tale mole di precisazioni casistiche da essere veramente impensabile. Basti pensare che gli aspetti, nella loro pura definizione geometrica, sono il presupposto di infinite combinazioni, modificabili a loro volta da infinite sfumature.
In pratica, tanto per fare un esempio, non esiste un quadrato Marte-Giove in sé; ma esiste un quadrato tra Marte in un dato segno e in una data casa, e Giove in un dato segno e in una data casa. E i due pianeti in questione possono ricevere a loro volta da altri punti del tema natale altri aspetti che rafforzano o indeboliscono il loro rapporto reciproco.
Infine tale quadrato, pur poggiando sugli stessi segni e le stesse case, può avere un significato molto diverso a seconda se il soggetto ha il Sole di nascita in Capricorno o in Cancro.
Da questa premessa si evince che solo la logica deduttiva e l'esperienza sono le vere guide in questa fase dell'esame astrologico, ma vediamo di prendere in considerazione almeno dei principi fondamentali cui attenersi per evitare di perderci nella vastità dei dati da analizzare:
1) - Come prima cosa dobbiamo tener presente che i pianeti conservano sempre una certa influenza sui segni del loro domicilio ed esaltazione, anche se occupano segni diversi.
2) - Inoltre i pianeti conservano altresì una certa influenza (sebbene di intensità inferiore che nel caso precedente) anche sulla casa di cui sono simbolicamente signori.
3) - Qualsiasi aspetto che coinvolga un pianeta domiciliato in un dato segno va visto nel suo possibile riflesso su tale segno (anche se non è toccato dall'aspetto stesso), nonché sulla casa occupata da tale segno. Prendendo come esempio il quadrato considerato nello scorso post, che si forma tra Nettuno in Leone e in casa prima, e Giove in Scorpione e in casa quarta, dovremo considerare che la sua influenza si estenderà marginalmente anche sulla casa quinta occupata dal Sagittario e sulla casa ottava occupata dai Pesci, e anzi in questo caso l'influenza sarà ancora più pronunciata perché ambedue i pianeti formanti aspetto sono signori dei due segni presi in considerazione.
4) - Qualsiasi pianeta formante aspetto che si trovi nel proprio domicilio o nella propria esaltazione avrà tendenzialmente un peso maggiore nell'aspetto stesso.
5) - Qualsiasi pianeta formante aspetto si trovi nel proprio esilio o caduta si inserirà tendenzialmente in modo meno preciso e coerente nello schema di influenze dell'aspetto stesso.
6) - Qualsiasi aspetto va inserito nello schema dei valori dominanti o carenti del tema e giudicato in base ad essi: una Luna afflitta può essere più grave per un nativo del Cancro o dei Pesci che per un nativo dell'Aquario o dell'Ariete; ma torna ad avere una certa gravità, almeno caratteriale, per un nativo del Capricorno, che presenta già tendenzialmente una carenza lunare.
Lo stesso ragionamento è valido per tutti i pianeti e va seguito caso per caso con estrema cura, evitando generalizzazioni e le idee preconcette.
Quel che conta maggiormente nello Zodiaco, e dunque in ogni tema natale, è l'equilibrio delle forze, l'armonia degli elementi vitali, o almeno la loro pacifica convivenza.
7) - Qualsiasi aspetto va visto nella gamma dei suoi possibili effetti, tenendo conto che nessuno di essi, pur manifestandosi in forma più appariscente, esclude gli altri.
Per esempio: un quadrato Marte-Urano può influire sull'aggressività e sulla forza di decisione (indebolendole) e al tempo stesso può predisporre a incidenti alle mani, nonché ad una morte accidentale o violenta.
Le case e i segni su cui poggiano i pianeti chiariscono, rafforzando o attenuando, la "direzione" delle varie influenze. Nel caso citato sopra, gli incidenti alle mani saranno più probabili, o più gravi, se Marte o Urano si trovano in casa sesta, o in Vergine, mentre la possibilità di morte violenta si accentua se Marte o Urano si trovano in casa ottava, o siano signori di tale casa; e ancora tale rischio aumenterà se il quadrato poggia tra l'ottava e la quinta, si attenuerà invece se il quadrato poggia tra l'ottava e l'undicesima.
Saranno poi i transiti, come vedremo, a determinare il profilarsi più preciso delle influenze degli aspetti, o il loro scatto decisivo.

venerdì 28 novembre 2008

Aspetti e transiti planetari (seconda parte)

Riprendo oggi un discorso iniziato col precedente post di argomento astrologico, riguardante l'interpretazione degli aspetti e dei transiti.
Diciamo subito che risulta davvero arduo se non impossibile stilare una sintesi di tutte le possibilità che gli elementi da esaminare ci offrono, perché ne deriverebbe un cumulo di precisazioni casistiche così vasto da confondere le idee anziché chiarirle: basti pensare infatti che gli aspetti nella loro pura definizione geometrica, sono il presupposto di infinite combinazioni, modificabili a loro volta perché arricchite da infinite sfumature, legate alle ulteriori variabili rappresentate dalle case e dai segni occupati dai pianeti in aspetto tra loro.
E neppure voglio presentare uno statico elenco schematico di tutti gli aspetti e transiti possibili, perché a questo scopo esistono numerosi manuali di astrologia, che trattano questo tema in modo molto più esauriente rispetto a come potrebbe essere svolto in un semplice post.
Invece ci occuperemo qui di tracciare uno schema del percorso interpretativo, così da poter seguire delle indicazioni di massima che ci guidino nell'analisi di questo complesso studio.
Vediamo dunque di fissare i primi tre passi fondamentali da prendere in considerazione:

1) Esame dei rapporti dei pianeti con i segni occupati

Come prima cosa va considerato l'esame dei rapporti dei pianeti coi segni occupati: l'esame di ogni singolo pianeta in un dato segno va sommato all'esame dell'aspetto che unisce i due pianeti.
Le caratteristiche ad esempio di un Giove in Pesci e di una Luna in Cancro, acquisteranno particolari sfumature nel caso che i due corpi celesti formino un trigono (120°).
Ogni aspetto stabilisce infatti un rapporto non solo tra i due pianeti, ma anche tra i due segni da essi occupati. Un segno dove ricadano uno o più aspetti diventa più vivo, più sensibile: spesso si trasforma in uno dei punti cruciali del tema.
2) Esame dei rapporti dei pianeti con le case occupate

Per quanto riguarda questo secondo punto, va ripetuto il ragionamento fatto per il primo: l'esame di ogni singolo pianeta in una data casa va sommato all'esame dell'aspetto che unisce i due pianeti. Ogni aspetto stabilisce tra due case un rapporto che, nella normale pratica astrologica, è spesso ancora più evidente del rapporto stabilito tra due segni: una opposizione tra Venere in casa quarta e Giove in casa decima, per esempio, indicherà chiaramente un contrasto tra gli affetti familiari e la volontà di indipendenza, tra l'amore e il successo.
3) Esame della posizione dei pianeti più lenti rispetto ai pianeti con cui formano aspetto

In questo terzo punto di questa analisi preliminare, è necessario stabilire anche l'ubicazione dei pianeti lenti (Urano, Nettuno e Plutone) nei confronti degli altri pianeti con cui formano aspetto.
In teoria, l'ubicazione di tutti i pianeti formanti aspetto è importante; ma in pratica ci si può limitare all'esame dei pianeti lenti poiché l'importanza dell'ubicazione è strettamente legata ai transiti che, nel caso dei pianeti rapidi (Sole, Mercurio e Venere) e rapidissimi (Luna) si susseguono con tale frequenza da annullare un criterio di discriminazione.
Per esempio, un quadrato (90°) tra Nettuno in Leone e Giove in Scorpione (quadrato Nettuno-Giove con Nettuno che precede), implica dopo 40 anni, un transito di congiunzione (0°) che, salvo la concomitanza di altri aspetti difficili, avrà influenze benefiche e risolutorie dei conflitti impliciti nel quadrato natale.
Viceversa, se il quadrato si stabilisse tra Nettuno in Leone e Giove in Toro (quadrato Nettuno-Giove con Nettuno che segue), sappiamo che Nettuno non giungerà mai nel corso di una vita umana, alla congiunzione con Giove natale, ma anzi dopo 40 anni transiterà all'opposizione (180°), con influenze spesso traumatiche.
Lo stesso criterio si può applicare a tutti gli altri aspetti, salvo, naturalmente all'opposizione e alla congiunzione, dove il criterio di precedenza o sequenza non ha senso.
In un trigono (120°) Nettuno/Leone-Giove/Sagittario, per esempio, il Nettuno precedente formerà, nel corso medio di una vita, un transito al quadrato (90°) del Giove natale, un sestile, (60°) una congiunzione (0°) e un secondo sestile (60°), cioè tre transiti sostanzialmente positivi contro uno sostanzialmente difficile.
In un trigono Nettuno/Leone-Giove/Ariete, il Nettuno seguente formerà invece, sempre nel corso medio di una vita, nell'ordine, un transito di opposizione (180°), un secondo trigono (120°) e un quadrato (90°), cioè due transiti sostanzialmente difficili e uno solo positivo.
La seconda fase dell'esame degli aspetti è una sintesi logica che, tenendo conto di tutti gli elementi raccolti nella fase preliminare (i tre punti visti prima), li coordina nella visione generale del tema.
E' a questo punto che subentrano infatti la logica deduttiva e l'esperienza come uniche guide che di certo non si possono imparare sui libri.
Bisogna tuttavia tener conto ancora di alcuni principi fondamentali che le sorreggano e di cui parlerò al prossimo appuntamento, per non appesantire troppo questa parte e per darvi altresì modo di metabolizzarla ed assimilarla per bene.

mercoledì 12 novembre 2008

Aspetti e transiti planetari (prima parte)

E' il turno di un post dedicato all'argomento astrologico e questa volta vorrei riportare una vera e propria lezione tratta dal libro "Introduzione all'astrologia" della compianta Lisa Morpurgo.
Riguarda la definizione e la spiegazione della natura degli aspetti e dei transiti.
Nel loro moto dentro al cerchio zodiacale, i corpi celesti si trovano sempre in posizioni diverse e a diversa distanza l'uno dall'altro.
L'esperienza astrologica ha dimostrato che quando due pianeti si trovano ad una particolare distanza, si crea tra loro un rapporto che ne modifica o ne intensifica l'influenza.
Tale rapporto si chiama aspetto e viene indicato graficamente tracciando la corda dell'arco di cerchio delimitato dalla posizione dei due pianeti.
L'astrologia considera due categorie di aspetti: gli aspetti natali, e cioè la posizione dei pianeti al momento esatto della nostra nascita, e gli aspetti celesti, cioè tutte le diverse posizioni che i pianeti assumono via via nel susseguirsi dei giorni, dei mesi e degli anni.
Gli aspetti natali non sono altro che un frammento dei vari aspetti celesti, immobilizzato simbolicamente nell'istante del nostro ingresso nella vita, e che ci segue per sempre.
Il continuo ruotare dei pianeti sopra di noi, e sopra quel particolarissimo frammento di una loro posizione passata che ormai si identifica con noi stessi, viene chiamato transito.
Nel calcolare gli aspetti, si tiene sempre conto della possibilità di arrotondare, entro un certo limite di gradi, la distanza ideale indicata dall'aspetto stesso.
Notiamo subito però che un aspetto è tanto più forte quanto più è esatto, cioè vicino alla distanza ideale, mentre la sua influenza sfuma via via che aumenta l'arrotondamento.
Gli aspetti obbediscono a precise regole aritmetico-geometriche e rappresentano la suddivisione dei 360 gradi del cerchio per tutti i sottomultipli di dodici (e soltanto per questi).

Essi sono dunque i seguenti:
-CONGIUNZIONE: due o più pianeti occupano gli stessi gradi dello Zodiaco (con arrotondamento massimo di 10°)
-SEMISESTILE: due o più pianeti si trovano alla distanza di 30 gradi (con arrotondamento massimo di 2 gradi)
-SESTILE: due o più pianeti si trovano alla distanza di 60 gradi (con arrotondamento massimo di 4 gradi)
-QUADRATO: due o più pianeti si trovano alla distanza di 90 gradi (con arrotondamento massimo di 6 gradi)
-TRIGONO: due o più pianeti si trovano alla distanza di 120 gradi (con arrotondamento massimo di 7 gradi)
-OPPOSIZIONE: due o più pianeti si trovano alla distanza di 180 gradi (con arrotondamento massimo di 9 gradi)
L'astrologia tradizionale distinse in maniera netta gli aspetti in benefici (semisestile, sestile e trigono) e malefici (quadrato e opposizione).
La congiunzione invece veniva considerata benefica o malefica a seconda dei pianeti che la componevano.
L'astrologia moderna tende a liberarsi da questi schemi che sono fondamentalmente legati alla magia e all'ossessione divinatoria dei nostri progenitori e preferisce suddividere gli aspetti in rigidi o negativi (quadrato e opposizione) ed elastici o positivi (sestile e trigono).
La congiunzione rimane, per così dire, disponibile, anche se la sua analisi è oggi regolata da criteri razionali, nell'interpretazione dei suoi significati.
La suddivisione degli aspetti in due categorie distinte ha un'origine logico-geometrica oltre che essere dettata dai dati empirici raccolti in secoli di osservazione. Il termine opposizione, per esempio, si definisce quasi da sé. Sappiamo che due segni che si fronteggiano rappresentano due facce opposte dell'evoluzione zodiacale, e la differenza tra domicilio ed esilio, esaltazione e caduta stabilitasi tra loro ne è la dimostrazione. Due pianeti che si trovino dunque alla distanza di 180° l'uno dall'altro occupano appunto, nella stragrande maggioranza dei casi, due segni opposti, e partecipano del loro naturale "conflitto".
Due pianeti che formino un trigono, invece, occupano nella stragrande maggioranza dei casi, due segni appartenenti allo stesso elemento, poiché Fuoco, Terra, Aria e Acqua si susseguono nel cerchio zodiacale a 120° di distanza. Le affinità profonde che legano fra loro i segni di uno stesso elemento consentono di stabilire tra i pianeti occupanti un rapporto armonioso.
La distinzione tra aspetti malefici e benefici portava l'astrologia classica a definizioni drastiche e aprioristiche che l'astrologia moderna tende a smussare. Un quadrato e un'opposizione non hanno sempre influenze negative, così come un trigono e un sestile non hanno sempre influenze positive. Tutto dipende dai valori in gioco, dalle forze dominanti in un tema, dalla maggiore o minore opportunità di un freno o di uno stimolo nel quadro caratteriologico generale.
L'analisi degli aspetti è dunque uno dei capitoli più ardui in astrologia e sarà opportuno trattarlo un poco alla volta, per cui rimando alle prossime puntate la trattazione più dettagliata di un argomento così complesso e importante.