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giovedì 21 agosto 2008

Ematologia: il sangue questo sconosciuto

Quanti di voi si sono trovati a leggere, cercando di interpretarle, le analisi del sangue del vostro beniamino di turno, una volta ritirato il referto, in attesa che il medico veterinario potesse darvi spiegazioni e delucidazioni in merito ai risultati, o comunque anche dopo ricevuto il suo responso, ci siete ritornati su anche a casa, cercando di capire il perché di tale responso?
Ebbene oggi vorrei cercare di fornirvi delle indicazioni chiave attraverso le quali se non altro tentare di conoscere le funzioni di questo tessuto circolante di vitale importanza.
Si, perché il sangue, sebbene liquido, è un vero e proprio tessuto; ma a differenza degli altri tessuti, le cellule che lo compongono non conservano dei rapporti spaziali permanenti tra loro, in quanto si spostano continuamente da una sede all'altra.Esso è formato da una sospensione di cellule (35-55%) in un liquido chiamato plasma (46-65%); in linea di massima costituisce circa il 7-8% dell'intero peso corporeo ed il suo compito principale è quello si mantenere l'omeostasi.
Per far ciò il sangue svolge numerose ed importanti funzioni.
Per mezzo dell'emoglobina (a cui è dovuto il suo caratteristico colore rosso), contenuta negli eritrociti, porta l'ossigeno ai vari tessuti e ne preleva l'anidride carbonica (CO2), permettendo letteralmente di respirare a tutte le cellule del corpo.
Inoltre trasporta sostanze nutritive (amminoacidi, zuccheri, sali minerali) e raccoglie quelle di rifiuto, escrete dai vari apparati, che porterà ai due organi emuntori principali, attraverso i quali verranno eliminate (dal filtro renale) od elaborate (dal fegato).
Il sangue funge anche da corriere affinché ormoni, enzimi e vitamine raggiungano le sedi di utilizzo.

Ed infine, ma non per questo meno importante, svolge anche un ruolo fondamentale nella difesa dell'organismo, attraverso l'azione svolta dai globuli bianchi, vere e proprie cellule sentinella.
Vediamo dunque nei dettagli tutte le varie componenti che lo costituiscono.
IL PLASMA e IL SIERO
Il plasma è un fluido leggermente alcalino, con caratteristico colore giallo paglierino, costituito per il 90 % da acqua e per il 10 % da sostanza secca.
Il suo contenuto proteico bilanciato serve a mantenere la pressione osmotica del sangue, trattenendolo all'interno dei vasi sanguigni.

Nove parti di questa sono costituite da sostanze organiche, mentre una parte è costituita da sostanze inorganiche o minerali.
Le sostanze organiche del plasma sono formate da glucidi (glucosio), lipidi (colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi, lecitina, grassi), proteine (globuline, albumine, fibrinogeno), glicoproteine, ormoni (gonadotropine, eritropoietina, trombopoietina), amminoacidi e vitamine.
Le sostanze minerali sono dissolte sotto forma ionica, cioè dissociate in ioni positivi e negativi.

Per ottenere il plasma bisogna aggiungere al sangue contenuto in una provetta, una sostanza anticoagulante e sottoporre il campione a centrifugazione; in questa maniera la parte corpuscolata, essendo più pesante, si deposita sul fondo della provetta, separandosi dalla parte liquida che galleggia al di sopra: abbiamo così ottenuto il plasma.

Se invece al campione non viene aggiunto alcun anticoagulante, alla parte corpuscolata solida si lega anche una sostanza presente nel plasma, il fibrinogeno; centrifugando, o semplicemente attendendo un certo tempo, la parte solida si deposita sul fondo ed in superficie resta un liquido che prende il nome di siero (che quindi è semplicemente plasma privato del fibrinogeno e degli altri fattori della coagulazione).
Il siero viene preferito per molti test poiché gli anticoagulanti del plasma possono a volte interferire coi risultati.
LE CELLULE DEL SANGUE
Nel sangue, sono presenti cellule speciali, classificate in: eritrociti e leucociti.
Ci sono poi anche le piastrine, che non sono però vere e proprie cellule, ma frammenti di citoplasma.
Gli eritrociti sono le cellule più numerose del sangue.
Sono chiamati anche emazie, o globuli rossi.
La morfologia delle cellule del sangue viene studiata in vari modi, ma senz'altro la più comune è la tecnica dello striscio essiccato e colorato.
Lo striscio si prepara con una goccia di sangue fresco distendendola delicatamente su un vetrino, ottenendo così un velo sottile ed uniforme in cui le cellule si trovano per la maggior parte disposte in un solo strato.

Lo striscio così ottenuto viene essiccato all'aria e sottoposto ad una delle tante colorazioni in maniera tale da poter evidenziare le varie componenti cellulari e distinguere i vari tipi di cellule tra loro direttamente al microscopio.
Ricordiamo che tutte le cellule che compongono i vari organi sono fondamentalmente formate da un nucleo, da sostanza che lo circonda definito citoplasma e da una membrana che racchiude il tutto; per esemplificare si pensi ad un uovo (che non è altro che un'enorme cellula): il nucleo e' il tuorlo (il rosso), l' albume e' il citoplasma (il bianco - la chiara), mentre il guscio e' la membrana.
GLI ERITROCITI O GLOBULI ROSSI
Nei mammiferi gli eritrociti sono le sole cellule prive di nucleo e hanno forma rotonda schiacciata al centro (disco biconcavo), ricordano più' o meno una golia o se preferite una focaccina depressa al centro.
In altri vertebrati , per esempio nei volatili o nei rettili, invece conservano il nucleo. Il loro numero totale varia sia da una specie all'altra (cane=5,5milioni/8,5milioni; gatto=5milioni/10milioni) che all'interno di una stessa specie, a seconda della razza, dello stato di nutrizione, del lavoro e dell'età.
I globuli rossi sono ricchi di emoglobina, una proteina capace di legarsi all'ossigeno.

Queste cellule hanno infatti il compito di rifornire di ossigeno i vari apparati dell' organismo e in parte di recuperare l'anidride carbonica che viene prodotta come scarto.
La maggior parte dell' anidride carbonica e' pero' trasportata dal plasma come carbonati.

L' assenza del nucleo lascia più spazio all'emoglobina e la forma biconcava aumenta il rapporto tra la superficie e il volume della cellula. Queste caratteristiche rendono più efficiente la diffusione dell'ossigeno da parte di queste cellule.
Gli eritrociti hanno una vita media di 120 giorni.

Giunti al termine della loro vita, vengono sequestrati dalla milza, dal fegato e dal midollo osseo e fagocitati (praticamente mangiati) dai macrofagi.

LE PIASTRINE O TROMBOCITI
Le piastrine, o trombociti, hanno il compito di cooperare con altri elementi all'emostasi, ovvero alla coagulazione del sangue, ad esempio concorrono, in caso di ferita, alla formazione di coaguli per impedire l' emorragia.

A questo scopo si uniscono e liberano alcune sostanze che promuovono la coagulazione del sangue.
Fra queste c'è la serotonina che riduce il calibro dei vasi lesionati e rallenta il flusso ematico, la fibrina che intrappola cellule e forma il coagulo.
Sono molto più piccole degli eritrociti e il loro numero nel sangue circolante varia tra le 300.000 e le 500.000 unità.
I LEUCOCITI O GLOBULI BIANCHI
I leucociti, o globuli bianchi, sono tipiche cellule nucleate, hanno lo scopo di difendere l' organismo e vengono prodotti dalla milza, dai linfonodi e dal midollo osseo.
Nel sangue sono assai meno numerosi dei globuli rossi, ma hanno tutti un certo grado di motilità, tanto che sono anche in grado di abbandonare il sangue circolante e raggiungere altre sedi dove è richiesto il loro intervento.

I 5 diversi tipi di leucociti riconoscibili si dividono in due categorie, a seconda della presenza o meno di granulazioni citoplasmatiche specifiche: granulociti e cellule linfoidi (o agranulociti).
I granulociti si chiamano così perché contengono dei granuli all' interno del loro citoplasma. Questi granuli sono diversi nei vari tipi di granulociti e ci permettono di differenziarli.
Si distinguono (in base alla colorazione che assumono i granuli contenuti nel loro citoplasma) in neutrofili (anche detti polimorfonucleati per le varie forme assunte dal loro nucleo), eosinofili (o acidofili che si colorano di rosso) e basofili (dai caratteristici granuli color porpora).
I granulociti
-I
neutrofili sono in assoluto la quota più rappresentata (il 55-65% del totale), sono molto attivi nel fagocitare batteri e residui di tessuti danneggiati e sono presenti in grandi quantità ad esempio nel pus.
Sono in grado di digerire solo pochi microbi e muoiono dopo averne fagocitati alcuni.
La fagocitosi e' la modalità con cui alcune cellule, o alcuni organismi monocellulari (molto attivi sono i macrofagi - vedi oltre -), "catturano" e "digeriscono" altri microorganismi o particelle;
ad es. quando un neutrofilo decide di fagocitare una particella che gli arriva a tiro, la circonda con delle protuberanze che emette (pseudopodi), questi pseudopodi abbracciano completamente la particella che viene risucchiata all' interno della cellula (la particella inglobata prende il nome di fagosoma).
A questo punto il fagosoma viene unito a delle strutture cellulari presenti nel citoplasma (i lisosomi) e diviene fagolisosoma, il fagolisosoma e' una struttura deputata alla digestione della particella inglobata.
-Gli eosinofili sono tra l'1% e il 3% di tutti i granulociti, e anche se la loro vera funzione non è completamente conosciuta, si sa che aggrediscono i parassiti e fagocitano i complessi antigene-anticorpo, infiltrando le sedi di reazioni allergiche.
-I basofili rappresentano la quota minore (compresa tra lo 0 e l'1% di tutti i granulociti) secernono sostanze anticoagulanti, vasodilatatrici come l'istamina e la serotonina. Anche se possiedono capacità fagocitaria, la loro funzione principale è quella di secernere sostanze che mediano la reazione di ipersensibilità, intervenendo quindi nelle allergie; ma anche negli stati di stress, in modo molto simile agli eosinofili.
I linfociti
I linfociti sono cellule che, oltre a essere presenti del sangue, popolano gli organi e i tessuti linfoidi, nonchè la linfa che circola nei vasi linfatici. Gli organi linfoidi comprendono il timo, il midollo osseo (negli uccelli la bursa), la milza, i linfonodi, le tonsille palatine, le placche di Peyer (ubicate nell' intestino) e il tessuto linfoide dei tratti respiratorio (BALT) e digerente (GALT).
La maggior parte dei linfociti circolanti nel sangue si trova allo stato di riposo.
Sono assieme ai neutrofili i leucociti più numerosi nel sangue circolante.

Essi hanno l'aspetto di piccole cellule con nucleo compatto che occupa quasi tutto il volume cellulare. Di conseguenza, il citoplasma è molto ridotto. La loro funzione principale consiste nella capacità di rispondere alle sostanze immunogene (allergeni), sintetizzando e liberando in circolo gli anticorpi e di evocare risposte immunitarie che coinvolgono l'immunità cellulare (ipersensibilità ritardata, immunità da trapianto ed alcune malattie autoimmuni).
I linfociti degli organi e dei tessuti linfoidi possono invece essere attivati in varia misura a seguito della stimolazione antigenica (ad es. se nell' organismo penetrano dei virus).

Nel sangue, i linfociti rappresentano il 20-40% di tutti i leucociti e possiedono una dimensione leggermente superiore a quella dei globuli rossi. I linfociti sono i costituenti principali del sistema immunitario; rappresentano una difesa contro l'attacco di microrganismi patogeni quali virus, batteri, funghi e protozoi. Quando vengono stimolati essi si attivano ed alcuni di questi che producono anticorpi, li dispongono sulla loro membrana; altri invece si trasformano, crescono in dimensioni e riversano gli anticorpi nel plasma e per questo motivo prendono il nome di plasmacellule.
I monociti e i macrofagi
I monociti sono precursori dei macrofagi del tessuto connettivo.
Sono le cellule del sangue in assoluto di dimensione maggiore.
Si caratterizzano per una vivace attività ameboide e fagocitaria.

Quando nel midollo osseo raggiungono la maturità, vengono immessi nella circolazione sanguigna dove permangono per 24-72 ore.
Migrano poi nel tessuto connettivo, dove diventano macrofagi e si muovono nei tessuti.
In presenza di un focolaio infiammatorio, i monociti migrano attivamente dai vasi sanguigni e iniziano una intensa attività fagocitaria. Il ruolo di queste cellule non si esaurisce però nella sola fagocitosi poiché mostrano anche un'intensa attività di secrezione.

Essi producono sostanze che hanno funzioni difensive, come il lisozima, gli interferoni ed altre sostanze che modulano la funzionalità di altre cellule.
Qualsiasi accumulo di monociti nei tessuti indica stati patologici cronici.